Gravina in Puglia
Gravina in Puglia

Se il cinema ha visto qualcosa in Gravina, tanto da averla resa la prediletta scenografia degli ultimi film in uscita nelle sale tra il 2019 e il 2020, probabilmente è perché questa cittadina pugliese, al confine con la Basilicata, ha davvero una magia insita nelle antiche atmosfere che la contraddistinguono.

Gravina in Puglia

Gravina appare come una sorta di Matera in miniatura. Sembra che la luce riflessa del sole che la illumina, sia avvolta nel verde abbraccio della natura che la circonda.

L’anima del centro storico è un susseguirsi di vicoli che convergono in Piazza Notar Domenico, quasi fosse il suo cuore pulsante. Di fronte al borgo, proseguendo lungo Piazza Benedetto XIII, se ne sta il paesaggio di gravine, da cui deriva il nome stesso del paese.

Gravina in Puglia

Le tracce di storia narrate dai lineamenti che contraddistinguono il territorio di Gravina, risalgono al Paleolitico e continuano un racconto cronologico che passa dalle influenze della Magna Grecia ai contatti con i Romani che qui impressero un tratto di Via Appia, fino alla presenza degli Orsini tra i quali si distinse la figura di Papa Benedetto XIII, nato proprio a Gravina in Puglia nel 1649.

Gravina in Puglia

La zona rupestre di Gravina e il centro storico

L’area rupestre si presenta come un insieme di grotte che ebbero la funzione di rifugio nel periodo in cui Gravina fu sconvolta dai Vandali di Genserico nel 456. E’ davvero suggestivo ammirare quelle pareti rocciose caratterizzate da aperture che richiamano la forma di porte e finestre.

La zona attorno alla Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta, ammirabile da diversi punti di vista per via della posizione al limite dei confini della cittadina, racchiude i luoghi più interessanti in base ai quali organizzare la visita.

In questo punto del paese, è visitabile anche la Casa Museo della Cola Cola, l’antica abitazione dove visse colui che diede forma al tipico fischietto in argilla, diventato simbolo della stessa Gravina. E’ senza dubbio il ricordo di viaggio da non farsi mancare se si è in visita al borgo.

Gravina in Puglia

Prima di allontanarvi troppo dalla Basilica, si prosegue verso la biblioteca prima e lungo Via Civita poi, per  raggiungere un Belvedere sulla gravina (il cosiddetto complesso abitativo delle sette camere).

Da Piazza della Repubblica arrivate in Via Matteotti senza mai svoltare. Scendendo lungo il vicoletto a sinistra rispetto alla Biblioteca, si arriva al Rione Medioevale di Fondovito, il luogo da cui accedere, dietro pagamento di un biglietto d’ingresso, alla Chiesa Rupestre di San Michele delle Grotte, figura per altro ricorrente tra le chiese-grotte della Puglia (si pensi ad esempio a quelle di Monte Sant’Angelo o di Putignano).

L’atmosfera è incantevole ad ogni prospettiva sulla gravina del borgo: la roccia un tempo vissuta è racchiusa tra la vista dei contorni di Gravina e il verde del bosco che ripercorre la gola profonda scavata all’interno di un vero e proprio canyon.

Risalendo in Via Matteotti,  noterete l’ingresso agli ipogei, la Gravina sotterranea composta da cantine, granai e cunicoli inaspettatamente nascosti nella pancia della cittadina.

Il Ponte dell’Acquedotto

Tornando indietro e percorrendo le strette vie del centro storico, riuscirete ad imboccare Via San Basilio per raggiungere il Ponte dell’Acquedotto e la Chiesa della Madonna della Stella, oltre alla Chiesa di San Basilio.

Il Ponte collega il Bastione medioevale, a ridosso del centro storico, e la Chiesa della Madonna della stella.

Percorrere il Ponte significa regalarsi scorci di una bellezza straordinaria: da una parte il centro storico, dall’altra la natura punteggiata dalle tracce di storia della zona archeologica di Brotomagno.

Da quassù la vista sulla Basilica di Santa Maria dell’Assunta è un paesaggio da cartolina.

Infine vi segnalo la zona alle spalle del Parco Archeologico: è il luogo di partenza per alcuni percorsi pedonali che conducono al borgo rurale di Dolcencanto, al Lago di Serra al Corvo e al bosco Difesa Grande.

Gravina in Puglia

Gravina in Puglia

I luoghi dei film

La recente e crescente fama di Gravina in Puglia, la si deve senza dubbio alla cinematografia internazionale, in tutte le sale tra il 2019 e il 2020, sebbene non tutti sanno che Gravina non è affatto nuova ai “ciak in azione”.

Tra i campioni d’incassi del periodo di Natale a cavallo tra il 2019 e l’anno in corso, il “Pinocchio” di Matteo Garrone lascia rivivere, tra gli scorci più suggestivi di Gravina, la storia del burattino più famoso al mondo. La fontana sul Ponte dell’Acquedotto, per esempio, compare nella scena finale del film.

Il ponte è conosciuto bene anche da Daniel Craig nel ruolo del celebre agente 007, girato tra la Puglia e la Basilicata, nell’estate del 2019. “No time to die” si annuncia già come il principale “spot” internazionale per il turismo di Gravina.

Non ultimo “Tolo tolo” di Checco Zalone fa tappa, fra le altre location,  nei luoghi affacciati sul parco archeologico della cittadina.

Le atmosfere lente e antiche, nonché la  travolgente bellezza di Gravina, ha letteralmente rapito numerosi registi. Come a dire che, a volte, le atmosfere di paese ispirano storie e racconti dal successo mondiale.

Gravina in Puglia

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One Reply to “Gravina in Puglia: non solo un set cinematografico”

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