Salé è un paese di quelli dove il tempo si è fermato sebbene le lancette tentino di andare avanti, come quando le pile di un orologio sono quasi esaurite. E’ uno di quei luoghi dalla bellezza nascosta, di quelli che sembrano incapaci di credere nelle proprie potenzialità.

Salé
Salé
Salé
I vicoli colorati di Salé

Certamente Salé è molto diversa da Rabat, città da cui solo una striscia di fiume la tiene separata, a dispetto del Ponte di Hassan II e dell’Oceano Atlantico attraverso le quali è invece unita. Rabat è moderna, viva, di un fascino sconvolgente.

L’unicità di Salé sta nella percezione di staticità che avvolge i suoi angoli più affascinanti: gli interni merlettati della Medersa di Abu al-Hassan, le belle vetrate delle case in stile mediorientale o i colori del piccolo cimitero a vista che guarda al mare. Chi non vorrebbe essere sepolto lì?

Salé è silenziosa, non è caotica né affollata di turisti. Pare che attenda il momento giusto in cui qualcuno che sappia credere in lei, possa dare uno scossone a quel suo orologio dormiente, lasciando ripartire il tempo che si era fermato. O forse no. Forse cerca solo di preservare quell’indiscusso fascino di mancata mutevolezza.

Le belle piazzette vuote, all’ombra degli alberi, la vista sull’Oceano, la calma e il silenzio, nonostante le atmosfere diversamente moderne da Rabat, sono un valore aggiunto poco chiacchierato e poco conosciuto dai numerosi turisti che visitano il Marocco.

La Medersa di Abu al-Hassan

Salé

Cosa vedere nella città di Salé

Circondata da alte mura difensive, Salé ha un passato da fiorente centro commerciale, data la posizione sul mare.

Accedendo alla Medina da Bab Mrisa, sarà facile proseguire senza mai perdersi. Basterà infatti seguire il profilo della cinta muraria che solo a tratti lascia intravedere Rabat, oltre la riva opposta del fiume Bou Regreg.

Attraversando sempre dritto i vicoli, vi imbatterete nei Souq el-Ghezel ed el- Merzouk. Come tutta la Medina, i Souq sembrano svegliarsi lentamente man mano che il sole si fa largo anche nelle viuzze più ombreggiate. Qui sembra che nessuno abbia fretta.

Dopo aver oltrepassato il cimitero affacciato sull’Oceano e composto da file disordinate di piccole e colorate lapidi, sarete arrivati al santuario di Koubba di Sidi Ben Ashir at-Taleb. Sebbene non sia consentito l’accesso ai non musulmani, riuscirete a scrutarne gli interni dalla finestra e dalla porta d’ingresso.

Rientrate nel cuore della Medina alla volta di un altro santuario, quello di  Zwiya di Sidi Abdallah Ben Hassoun, protettore di Salé. Poco distante la Grande Moschea e la bella Medersa di Abu al-Hassan. L’architettura merlettata voluta dai Merenidi, rende la Medersa un non indifferente motivo di vanto per tutta Salé.

Scoprite gli angoli più nascosti della Medina, mentre v’incamminate verso Bab Lek hmiss, una delle porte di accesso al cuore storico della città.

Il ponte Hassan II

In meno di mezza giornata, ho avuto il piacere di lasciarmi incantare dai ritmi lenti di una città che sembra non voler affatto competere con il noto fascino di altre città del Marocco.

Come raggiungere la città partendo da Rabat

Da Rabat, nella zona del Mausoleo di Mohammed V, potrete attraversare il Ponte di Hassan II con le linee 1 e 2 del tram. In alternativa, procedete a piedi con una passeggiata di neanche 20 minuti. Arrivate nella Place Hassan II di Salé. Da lì entrate nella Medina oltrepassando le Porte di Bab Mrisa o Bab Lek hmiss.

Un altro modo per arrivare a Salé è quello di utilizzare le piccole imbarcazioni che fanno da spola tra la città e la sua vicina Rabat.

Rabat vista dalla sua vicina
Salé
Le due città di Rabat e Salè
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