New York è una città speciale. Racchiude in sé ideali di speranza, libertà e integrazione.

Diversi sono i luoghi simbolici che richiamano i principi più elevati dell’umanità, sebbene il percorso storico non sia stato esente da dolore e difficoltà. Ne sono un esempio la rinascita della zona del World Trade Center o la Statua della Libertà, che già con il suo nome evoca un mondo carico di pensieri e sentimenti.
In questo post vi racconterò proprio come visitare e cosa vedere negli isolotti poco distanti dai grattacieli di New York: Ellis Island e Liberty Island.
Come e dove acquistare i biglietti per visitare la Statua della Libertà ed Ellis Island
Sebbene si tratti di due distinti isolotti, le tratte per Ellis e Liberty Island rientrano nello stesso biglietto. Acquistatelo di buon mattino (18,50 dollari), date le lunghe ore che potrebbero aspettarvi ai controlli di sicurezza, presso il punto d’imbarco a Castle Clinton di Battery Park (fermata della metropolitana South Ferry) in Lower Manhattan.
Tenete d’occhio anche gli orari di chiusura di Ellis Island (altra ragione per cui la visita va fatta in mattinata). Se nel frattempo non sono cambiate le regole, solo chi si imbarca entro le 14:00 può accedere alla seconda tappa dell’itinerario.
Diffidate da chiunque voglia offrirvi gite in battello presso le due isole. La biglietteria ufficiale sarà la sola a permettervi di attraccare e scendere presso i due isolotti.

Acquistati i biglietti, mettetevi pure in coda per salire sul traghetto, passate ai controlli del metal detector e finalmente prendete posto sul mezzo.
Apro due parentesi: consapevole dei controlli, ho evitato di avere con me le bevande. In estate però fa molto caldo e l’acqua, sulle isole, è davvero costosa. Vi suggerisco di portare comunque delle bottiglie vuote così che possiate riempirle alla fontanina (se c’è ancora), appena fuori dai servizi igienici di Liberty Island.
L’altra nota riguarda il posto a sedere. Può capitare di vedere la gente correre in cerca dei posti migliori che ovviamente sono, tempo permettendo, quelli all’esterno del battello. Non state a litigare troppo perché tutti si alzeranno presto per fotografare lo skyline di New York e la Statua della Libertà. L’importante è riuscire a stare fuori anziché nell’angusto spazio della pancia del traghetto, dove “vi voglio a mantenere l’equilibrio se (data la folla) non ci si può appoggiare a nessuna cosa che sia più o meno stabile!”


Quanto tempo occorre per la visita?
Mezza giornata è più che sufficiente per visitare Ellis Island e la Statua della Libertà. Il tragitto in battello dura circa 15 minuti.
Considerate anche i tempi di attesa per l’acquisto dei biglietti, nel caso non li abbiate comprati online, e per i controlli prima dell’imbarco. Meglio recarsi a Battery Park di buon mattino.
La Statua della Libertà
La prima fermata del battello è Liberty Island. Scendete subito perché il percorso potrebbe non essere a ritroso ma solo in avanti!
Molti restano delusi dalle dimensioni reali della Statua della Libertà. In effetti si può facilmente pensare che sia perfino meglio visibile dalle rive di Manhattan quando invece è solo un puntino sull’acqua.
Tuttavia io l’ho trovata stupenda. Lady Liberty ha uno sguardo severo, fiero, sicuro; sembra essere una donna forte delle proprie certezze, dei propri ideali intuibili dalla direzione in cui guarda: lontano, verso l’Europa. Mi è sembrato che avesse sempre voluto abbracciare tutti i viaggiatori che in New York hanno visto la nuova terra in cui ricominciare a vivere e sperare.
Brevemente, la statua, alta 93 metri (compreso il piedistallo), fu il dono della Francia per gli Stati Uniti, sebbene l’idea dello scultore che la progettò (F.A. Battholdi) era di collocarla presso il Canale di Suez.

“La torcia che illumina il mondo”, con il suo valore di democrazia, avrebbe commemorato i 100 anni dalla Dichiarazione dell’Indipendenza Americana. Ma il simbolismo della Statua è in ogni sua parte: i raggi della corona rappresentano i 7 mari e i 7 continenti, le catene e i ceppi spezzati ai piedi rievocano la libertà di cui gode la Lady mentre il libro, stretto nella mano sinistra, riporta la data dell’indipendenza americana (4 luglio 1776).
Dall’Europa a New York, la Statua della Libertà fu trasportata via mare, divisa in oltre 300 pezzi.
Chi ha prenotato online (e per tempo) la visita, può salire in cima alla corona o semplicemente accedere al piedistallo e di conseguenza al museo. In alternativa vi accontenterete di girare attorno alla Statua, accedendo allo spazio che la circonda.
Con un breve giro dell’isola scoprirete la Lady più nota di New York in ogni sua angolatura e ammirerete lo skyline di Manhattan. I contorni della città continuano ancora oggi a cambiare e certamente penserete al giorno dell’11 settembre. Chissà quanto potesse sembrare irreale e assurda, vista da qui, la scena dello schianto degli aerei sulle Torri Gemelle!


Ellis Island
Sono convinta che visitare Ellis Island sia una delle esperienze più interessanti ed emozionanti che si possano fare a New York.
La “porta di accesso” per gli Stati Uniti, fu inaugurata nel 1892 e chiusa nel 1954; dal 1861 passarono di qui oltre dieci milioni di immigrati, tra i quali moltissimi italiani.

Il Museo dell’Immigrazione adibito all’interno dei tre piani della struttura che un tempo accoglieva gli immigrati, è davvero interessante. Il visitatore troverà oggetti, documenti e fotografie storiche sulla nascita di New York, sull’arrivo degli immigrati, sulla storia e le funzioni delle varie parti dell’edificio.
La procedura di ammissione negli Stati Uniti, come racconta la mostra esibita nel Museo, era piuttosto lunga. Si passava alla dogana per il controllo dei documenti e la registrazione degli stessi. Seguiva un’attenta visita medica e nel caso fosse necessario, un periodo di quarantena e il rimpatrio (anche immediato); infine l’ispezione legale consistente in una serie di domande.


All’esterno del Museo ci sono i resti dell’originario insediamento e l’American Immigrant Wall of Honor (muro d’onore degli immigrati). Quest’ultimo riporta i nomi di oltre 700.000 immigrati.
L’incisione di ciascun nominativo è stata voluta dai parenti in vita, i quali hanno contribuito alla raccolta fondi necessaria alla realizzazione del muro stesso.

Ho provato a cercare il mio cognome tra quelli presenti (sono in ordine alfabetico) e mi sono posta diverse domande. Chissà, per esempio, se ho avuto antenati passati di qui negli anni della grande immigrazione…
Cercare i propri antenati tra i passeggeri arrivati a Ellis Island
Visitare il Museo dell’Immigrazione di New York, ripercorrendo la storia nelle stesse sale dove migliaia di immigrati cercavano di dare senso alle proprie speranze, stimola riflessioni profonde sulle attuali vicende di immigrazione ma anche sulle proprie origini.
Durante la visita a Ellis Island potrete accedere all’elenco di nomi dei passeggeri qui transitati, consultando gli archivi del museo o lo stesso American Immigrant Wall of Honor.
Potete anche consultare la sezione di ricerca all’interno del sito www.libertyellisfoundation.org.
In alternativa, con una serie di controlli incrociati, potrete risalire a eventuali concittadini partiti per l’America, utilizzando il sito di ancestry (provate a digitare almeno il nome della vostra città per ottenere un elenco di nomi) e alcune liste di immigrati italiani scaricabili dal sito epdf.pub, dove, nelle ultime pagine dei documenti, c’è l’indice dei passeggeri in ordine alfabetico, da utilizzare per attingere ai codici di descrizione degli stessi.
Preciso che il suggerimento sull’incrocio di dati per risalire a eventuali antenati, è frutto di una mia rapida ricerca. Se avete consigli migliori, scriveteli tra i commenti al post.

Due luoghi straordinari da visitare assolutamente, ma Ellis Island è un posto carico di emozioni
Concordo assolutamente. Per quanto mi sia innamorata della Lady Liberty, Ellis Island mi ha trasmesso molta commozione ed è risultata una visita interessante e per nulla noiosa. 😉