Una delle città del Marocco che più mi ha inaspettatamente stupita, è stata Rabat.

Sede del Governo e residenza ufficiale del re del Marocco, Rabat sa essere europea, moderna e contemporaneamente antica, tipica e tradizionale.
E’ proprio nei tanti volti degli giovani studenti, nella zona della “città nuova”, che c’è tanto sapore occidentale ma anche voglia di futuro e speranza per le nuove generazioni.
La Medina di Rabat
Poco distante dalla Stazione, la Medina con le sue case, i vicoli stretti e i commercianti per nulla assillanti, se ne sta racchiusa da mura difensive che aiutano a percepire le dimensioni, lato per lato, della stessa.
Tra le vie dove tentare di perdersi, senza mai riuscirci davvero, Rue Souika, la stradina con i negozi di classica merce da comprare (scarpe, abiti, teiere e gingilli simili), si fa un tutt’uno con il Souq as-Sebbat, la zona degli artigiani e di prodotti più tipicamente marocchini: le scatole magiche, gli abiti cuciti dai sarti, le lampade decorate in stile tipico, perfino porte e altri oggetti scolpiti con maestria nel legno.
La ricerca di oggetti da comprare sarà di tanto in tanto interrotta dal richiamo del Muezzin delle moschee (la Grandee Mosquee è proprio al centro tra Rue Souika e il Souq). All’ora di pranzo non è insolito assistere alla chiusura dei negozietti e all’assembramento di fedeli musulmani, in preghiera sui tappeti disposti al centro dei vicoli più in prossimità delle moschee.


I Giardini andalusi di Rabat
L’uscita dalla Medina, svoltando dal Souq in Rue des Consuls, lascia intravedere, davanti a sé, le alte mura che racchiudono i Giardini andalusi e, poco più in alto, la Kasbah.
L’antico insediamento, qui a Rabat, degli arabi provenienti dalla Spagna, giustifica il richiamo degli elementi andalusi all’interno dei Giardini.
L’accesso è gratuito.

La Kasbah degli Oudaias
In cima alle scale, passando per la Porta Bab Ouidaia, si accede alla Kasbah di Rabat, un piccolo gioiello racchiuso tra le antiche mura a ridosso del mare. Viva e curata dai cittadini che qui risiedono, la Kasbah è un reticolo di stretti vicoli di un bianco misto all’azzurro.
La vostra voglia di fotografare i dettagli troverà sfoggio in quella che ritengo essere una zona unica e intrisa di dolcezza e semplicità


L’istinto e il profumo dell’Oceano Atlantico vi guideranno fino alla Plateforme du Semaphore, una piazzetta da cui ammirare un panorama ricco di particolari: a sinistra, in basso, la spiaggia baciata dall’Oceano e, appena più in alto, i colori delle lapidi (si, proprio a ridosso della spiaggia). Volgendo lo sguardo verso destra, vedrete la vicina città di Salé, l’estuario del fiume Bou Regreg e la moschea antica, risalente al X secolo.

Sulla riva del fiume Bou Regreg
Una piacevole passeggiata lungo la riva del fiume, vi porterà dritti alla Moschea di Hassan, rimasta incompiuta nonostante i progetti iniziali, che la vollero la più grande moschea d’Occidente.
Dall’altra parte del fiume, Salé, città risalente al X secolo e un po’ trascurata nonostante le sue potenzialità, sembra vicinissima. La potrete addirittura raggiungere a piedi, attraversando il ponte Hassan II.

La Tour Hassan
Proseguite lungo Boulevard Tariq al Marsa. Oltre una cancellata chiusa (così l’ho trovata io), si erge la Tour Hassan, la moschea incompiuta che sarebbe dovuta essere una delle più imponenti al mondo e che, tuttavia, si è fermata a 44 metri di altezza.
Il percorso dritto lungo il fiume, in direzione del Mausoleo, renderà la Torre di Hassan, una tappa obbligata.

Il Mausoleo di Mohammed V
Giacciono in quest’area che pare silenziosa, nonostante i passi dei turisti, il re Mohammed V e i suoi due figli. Gli interni del mausoleo sono regali (ovviamente) mentre nell’ampio spiazzale all’esterno, file ordinate di colonne, abbelliscono il minareto della vicina Torre di Hassan.

Ave Hassan II
Dal Mausoleo di Mohammed V potete tornare indietro e svoltare in Ave Hassan II.
Da un lato le mura della Medina e dall’altra i Jardins Triangle de Vue, dove i cittadini si rilassano al fresco degli alberi. Vi ritroverete tra una miriade di cianfrusaglie vendute per strada.
La zona moderna
La cattedrale di San Pietro, gli studenti, le grandi strade trafficate dalle auto, i negozi, le ambasciate, gli edifici moderni e la bella stazione “Rabat Ville”, rendono il centro moderno della città, una zona più Occidentale che in linea con il tradizionale stile marocchino. Tuttavia è anche per questo che ho amato Rabat, una città vivibile, piena di potenzialità e opportunità per le future generazioni.
E poi ha il mare e quel tocco di arte antica che sa impreziosirla… E’ senz’altro la città del Marocco, tra quelle visitate, dove vivrei volentieri.
Il Palazzo reale
La residenza del Re del Marocco (il Dâr-al-Makhzen), risalente al 1864, è una vastissima area protetta da mura. L’ingresso è in Boulevard Doustour.
Consegnate i vostri passaporti all’ufficio per un controllo (domandate alle guardie all’ingresso), e proseguite dritto per ammirare l’esterno del Palazzo Reale. Infine tornate in Place an Nasr percorrendo, davanti a voi, il bel viale alberato.


Altre informazioni utili su Rabat
- Chellah è la necropoli sorta sui resti dell’antica Roma. L’ingresso a pagamento e le cattive recensioni, mi hanno fatto desistere dalla visita del sito.
- Trovate un alloggio presso la stazione Rabat Ville, soprattutto se, come me, arrivate in treno. La Medina è vicinissima alla stazione (leggi anche qui per saperne di più)
- Tutto quello che c’è da vedere a Rabat è assolutamente raggiungibile a piedi.
- Una giornata è più che sufficiente a visitare Rabat. Se avete a disposizione anche un secondo giorno, potete raggiungere a piedi la vicina Salé.
Rabat è davvero un posto straordinario che non dovrebbe perdersi nessuno. Andateci almeno una volta!
Sono d’accordo. E’ sorprendentemente bella e con quel pizzico di autenticità che non guasta!