Adoro i luoghi piccoli che sanno contraddistinguersi per la combinazione di colori, per i dettagli e la tranquillità che si respira. Chefchaouen rispetta le qualità citate ed anche per questo l’ho trovata una delle mete più belle che abbia visitato in terra marocchina.

E’ davvero difficile che non abbiate sentito parlare del paesino total blu del Marocco e benché al mondo di città dipinte di azzurro ce ne sono sicuramente più di una, l’unico altro posto che sia celebre quanto Chefchaouen, è l’indiana Jodhpur.
Ma come raggiungere e cosa vedere a Chefchoauen?
Come raggiungere Chefchaouen da Fes
Chiunque non disponga di un’auto (che pure sconsiglio di noleggiare, data la facilità con cui spostarsi in Marocco), può coprire la tratta Fes-Chefchaouen-Fes utilizzando i Grand taxi, auto bianche che percorrono tratte fuori dalla città di Fes (e che qui troverete pure con frequenza lungo le strade), acquistando una escursione giornaliera in una delle tante agenzie sparse per la Medina di Fes, o, come nel mio caso, utilizzando un bus che percorrerà la distanza in 4 ore circa.
Relativamente a quest’ultima opzione, devo anche precisare che dovrebbero esserci più di una compagnia che da Fes va a Chefchauen. Io ho utilizzato i Bus CTM per la facilità con cui ho reperito informazioni su orari e prezzi.
Purtroppo non è possibile acquistare online alcun biglietto dall’Italia e dato che i posti in pullman rischiano di esaurirsi o di lievitare leggermente di prezzo, nel caso vogliate comprarli all’ultimo momento, io vi consiglio di recarvi nel primo ufficio della compagnia che nel vostro itinerario possiate raggiungere, e procurarvi i biglietti sia per l’andata che il ritorno.

Nel mio percorso lungo le città imperiali, ho approfittato della vicinanza tra la sede della CTM Bus Station e il mio hotel, in quel di Casablanca. Il biglietto di andata e ritorno, per persona, è costato 130 dinari. A questo importo va aggiunta una cifra sommaria. per chi, mezz’ora prima della partenza, avesse anche un bagaglio “da stiva”, chiamiamolo così. Il prezzo della valigia dipende anche dal peso.
L’ufficio nonché “stazione” da cui partono i bus che da Fes sono diretti al paesino blu, è la Gare Routière. Per raggiungerlo dal vostro alloggio a Fes, utilizzerete necessariamente i petit taxi, i quali, non utilizzando i tassametri, gonfiano i prezzi. Tocca trattare anche con loro.
Una volta saliti in pullman, vi raccomando di conservare bene il bigliettino che vi verrà consegnato e che vi servirà per ritirare i bagagli.

Prima di chiudere questo paragrafo, voglio dirvi che, dati gli orari, difficilmente riuscirete ad andare a Chefchaouen per poi tornare a Fes in giornata, sebbene il paese sia tranquillamente visitabile anche in una mattinata. D’altro canto vi piacerà talmente tanto che sarete senz’altro felici di soggiornare almeno una notte.
Il tragitto in autobus, come accennavo, dura 4 ore. All’incirca a metà del percorso, l’autista fa una lunga sosta presso un’area senza pretese. Nonostante sia davvero arrangiato, la signora (finto mastino) vi chiamerà per reclamare la mancia. Se sarete fortunati sarà distratta o non avrà la forza di rincorrervi. Dopo tutto il bagno è davvero quello che è. Su tre o 4 bagni destinati alle donne, solo uno dispone di un water “normale” (l’ultimo a destra), gli altri sono i classici “bagni alla turca” (perdonate le ripetizioni).
La fermata degli autobus, di qualunque compagnia siano, è la Gare Routière, ad appena 10 minuti a piedi dalla Medina.


Dove dormire e cosa vedere a Chefchaouen
Dove dormire
Tra i tantissimi Riad, ho volutamente scelto di soggiornare al Residence Hoteliere Chez Aziz. Non solo l’ho trovato stupendo ma ha pure il vantaggio di non trovarsi proprio all’interno della Medina. Questo fa si che dalla fermata del bus, si possa raggiungere facilmente a piedi senza dover affrontare i troppi sali e scendi negli stretti vicoli del “centro storico”.
L’Hotel dispone di mini-appartamentini con camera da letto, un salottino, la cucinetta e ovviamente il bagno. Tutto è in stile arabo. Dalla terrazza avrete la vista su Chefchaouen dominato dal Rif e potrete rilassarvi chiedendo del buon tè alla menta che per altro sarà a disposizione gratuitamente ogni volta che vorrete.
Pensate che ho trascorso il mio primo Capodanno fuori Italia proprio in questo albergo. I ragazzi che lo gestiscono avevano organizzato un rinfresco sulla terrazza. Sono gentili e in più sanno parlare inglese, cosa non scontata a Chefchaouen; molti, in paese, parlano solo arabo.


La Medina
Perdersi tra i meravigliosi vicoli azzurri della Medina è la parola d’ordine.
Nelle prime ore della mattina, quando ancora i turisti non si riversano numerosi per le viuzze del posto, l’atmosfera si fa ancora più romantica e fiabesca.

La Medina è un sali e scendi di piccole strade che si distribuiscono quasi a formare un labirinto. Qua e là i gatti sembrano farsi padroni mentre i cittadini sono timidi e discreti. Perfino la notte di Capodanno si rivelano essere persone educate e rispettose della regola che vieta i classici botti e fuochi d’artificio. Fanno festa riunendosi in un corteo che per le strade canta e balla.
Le botteghe degli artigiani, la voce dei muezzin che dalle piccole moschee interrompe il silenzio, il sole che a fatica si intrufola tra le abitazioni tipiche, le puntellate di rosso dei tetti in mezzo a tanto azzurro; Chefchaouen sembra quasi il centro storico di uno dei tanti paesi della mia Puglia in versione blu anziché bianca. Forse è anche per questo che mi sono sentita a casa.
Lo stile marocchino, tuttavia, si confonde con i richiami andalusi. Il solo nome delle vie riporta alle atmosfere spagnole.


Al di là dell’istinto da cui farsi guidare per cercare prospettive e angoli sempre nuovi, potrete sempre costruire il vostro percorso tenendo conto dei classici punti di riferimento.
In Plaza El Hauta, sulla quale si affacciano pochi caffè e ristoranti, i gatti se ne stanno appisolati e i bambini giocano.
Attorno alla vivace Plaza Uta el-Hammam si sviluppa silenziosa la Medina. Pochi passi e sarete presso la Kasbah la Grande Moschea con il suo minareto dalla pianta ottagonale.


Oltre la Medina
A nord, appena fuori dalla Medina, in direzione montagne del Rif, le cascate del fiume Ras el-Maa sono uno spazio di pace. Poco distante vedrete la Moschea Spagnola. Per raggiungerla dovrete inoltrarvi lungo il sentiero di fianco al monte.
Il volto della parte più moderna di Chefchaouen è classicamente europeo. Ha l’aspetto di un normale e tranquillo paesino, frequentato più dai cittadini che dai turisti.
Nei giardini di Plaza Mohammed V le donne portano a giocare i bambini che si divertono a salire su per la piccola fontana al centro dello sferico e verde spazio.
Ave Hassan II è affollata di bancarelle di frutta e verdura. Il posto ideale per acquistare un po’ di sani viveri. Ancora ricordo il profumo e la dolcezza dei mandarini di cui avevo fatto scorta.


Temevo che le alte aspettative che ho sempre avuto sul paesino più azzurro del Marocco, potessero restare deluse. Invece quei vicoletti color cielo sono stati una meravigliosa scoperta.
Mi sono persa tra l’azzurro di questo dedalo di viuzze. Che sogno!
Davvero lo è, Simona! E con piacere ho scoperto che sta lentamente tornando alla luce un paese azzurro tutto pugliese. Chissà che un giorno non ci si passeggi assieme, in cerca di scorci da fotografare.