Valigie pronte per Marrakech? Date una lettura a questo post per avere informazioni pratiche sul vostro viaggio imminente.

In aeroporto a Marrakech
Per prima cosa non dimenticate il passaporto e il biglietto aereo rigorosamente stampato. Quando sarete in aeroporto, prendete il foglio da compilare e dirigetevi al controllo dei documenti. Mentre sarete in fila (e credetemi che troverete parecchia gente), avrete tempo per completare le informazioni richieste sul modulo. Dopo di che, vi verrà timbrato il passaporto, con buona probabilità vi verrà chiesto il biglietto aereo con cui siete arrivati in Marocco e, finalmente, potrete ritirare i bagagli da stiva.
Sicuramente avrete bisogno di cambiare i vostri euro o ritirare i dinari agli ATM. Se qualche distributore non funzionasse non insistete e provatene un altro. Ce ne sono anche nell’area degli arrivi. Nel nostro caso, l’unico problema è che non ci permetteva di ritirare più di 200 dinari per volta, incidendo, questo, sulle spese di commissione. Anche le ricevute, in Marocco, sono un optional perfino per gli ATM.
Per evitare di imprecare in caso di inconvenienti vari, voglio ricordarvi che i vostri euro saranno ben accetti da quasi tutti i marocchini, complice il tasso di cambio a loro favore.
Appena fuori dall’aeroporto, troverete taxi a gogò. Se tuttavia avete prenotato un alloggio presso un Riad all’interno della Medina, vi sarà più utile utilizzare la navetta del detto Riad (concordandola prima della partenza) in modo che qualcuno possa accompagnarvi, sia pure a piedi (le auto non possono accedere nella Medina), fino al vostro alloggio.
Infine, prima di chiudere il paragrafo sull’aeroporto, voglio farvi presente che prima di ripartire dal Marocco, dovrete ricompilare un modulo da presentare all’addetto per il controllo del passaporto, e passare comunque al check-in per farvi apporre un timbro sul biglietto aereo (per l’appunto stampato).

Muoversi in città
Se all’arrivo (soprattutto nel caso soggiorniate nella Medina) avrete usufruito della navetta inviatavi dal Riad, ogni altro spostamento in città (sia pure per tornare in aeroporto), potrete farlo usando i taxi. Considerato che i prezzi sono irrisori, a Marrakech ho volutamente evitato di lottare perché venisse utilizzato il tassametro. Tuttavia, consapevoli dei prezzi medi che i viaggiatori indicano generalmente sui siti internet più aggiornati, non rinunciate a “trattare” per un prezzo quanto più equo possibile.
In generale, soprattutto se soggiornate nella Medina o nei pressi di essa, potrete raggiungere ogni luogo d’interesse a piedi.
Cosa vedere a Marrakech
La Medina
Quella che in gergo europeo definiremmo come “la città vecchia”, in Nord Africa viene chiamata “Medina”. Si tratta di un intreccio di stretti vicoli che a Marrakech si caratterizzano per la presenza di artigiani a lavoro, piccole botteghe, susseguirsi di Souk in cui comprare oggetti tipici, moschee, musei e, per l’appunto, Riad, un tempo palazzi di ricchi proprietari, le cui stanze sono adibite attorno a un cortile interno, spesso adornato da fontane e piastrelle colorate. Per la quiete che si respira in un Riad, spesso si parla di vera e propria “oasi di pace”.
Le vie della Medina sono trafficate da muli a lavoro, gente vestita con caratteristiche tuniche, e motorini sfreccianti a poca distanza dal turista, non fosse altro che si tratta di strade davvero strette.
Quello che c’è da vedere a Marrakech è per lo più racchiuso tutto qui, all’interno del perimetro della Medina.
Non temete di perdervi, piuttosto lasciatevi guidare dall’istinto: scoprirete inaspettatamente gli angoli più autentici di Marrakech.
Souk, moschee e Musei
La Medina è composta di Souk, anticamente quartieri dove si commerciavano i tappeti piuttosto che le spezie.
Ci sono però anche Hammam, Mederse, Moschee e Musei.
Alcuni degli edifici storici più frequentati, all’interno della Medina, sono la Medersa di Ali Ben Yussef , storica scuola di Corano, o il vicino Museo di Marrakech. Non posso dirvi di più perché non ci sono entrata.

Palais de la Bahia
Contagiata dall’entusiasmo di una turista, ho scelto di curiosare Palais de la Bahia. Onestamente non mi ha stupita troppo. Ammetto che i decori sulle pareti avessero il loro fascino ma pareva più un lussuoso Riad depredato dai 44 ladroni.

Palais Badia
Onde evitare d’incappare in una seconda delusione, mi sono limitata ad ammirare questo storico edificio, solamente fino a che fosse consentito senza necessità di acquistare il biglietto d’ingresso. Più che altro sarò stata almeno 15 minuti con il naso all’insù per ammirare i nidi delle cicogne sul tetto.

Piazza Jemaa El Fna
E’ il cuore di tutta Marrakech. Un caleidoscopio di suoni che creano un’atmosfera caotica e psichedelica tra la moltitudine che vi si riversa soprattutto dopo il tardo pomeriggio, quando tra gli stand, i cuochi attirano gli affamati in attesa della cena, per gustare le loro pietanze.

Le Tombe dei Saaditi
Chi pensa che le tombe dei sultani debbano necessariamente peccare di umiltà, non ha ancora visto (e io ammetto di non averle viste) quelle volute da Ahmad al-Mansur. Pare che non abbia badato a spese.
La Moschea Koutoubia e i giardini
Da piazza Jemaa El Fna s’intravede l’alto minareto della Moschea Koutoubia. Come quasi tutte le mosche (tra le quali fa eccezione quella di Casablanca), anche la Grande Moschea di Marrakech, sul cui modello fu poi realizzata la Giralda di Siviglia, è inaccessibile ai non musulmani. Nelle ore di preghiera, tuttavia, quando il grande portone viene aperto per accogliere i fedeli, è possibile scrutarne gli interni.
All’esterno della Moschea, fate caso ai giardini con le tipiche fontane in stile arabo, adornate da piante ornamentali di mandarini che nessuno osa toccare (non sono mangiabili, ci hanno spiegato). Seguendo il profilo degli zampilli d’acqua, potrete cercare nuove prospettive per fotografare la Moschea stessa.

I Jardin De Majorelle
I Giardini Majorelle sono un must irrinunciabile se siete a Marrakech. Non propriamente economico, è un luogo in cui rifugiarsi volentieri dalla calura estiva e rilassarsi tra le tante specie di piante esotiche che l’adornano e il blu elettrico delle mura, ribattezzato, per l’appunto, blu Majorelle.
Quello che in principio fu la proprietà dell’omonimo Jacques Majorelle, nel 1980 fu poi acquistato e restaurato dal noto stilista Yves Saint Laurent e dal suo compagno Pierre Bergé .

Pur trovandosi al di fuori della Medina, i Giardini Majorelle si raggiungono tranquillamente a piedi percorrendo il viale che inizia dalla Gare Routiere, la fermata degli autobus. Proseguirete sempre dritto fino alle insegne che vi indicheranno di girare a destra.
Una volta arrivati a destinazione, troverete sicuramente la coda all’ingresso. Pertanto andateci di buon mattino.
Il prezzo del biglietto di accesso, dipende dalla vostra volontà di includere nella visita anche il Museo dedicato allo stilista.
Dormire e mangiare
Dove dormire
Non perdetevi l’esperienza di dormire in un Riad. Ce ne sono di incantevoli sparsi per tutta la Medina. Informazioni relative a quello in cui sono stata io, le trovate nel post sul mio itinerario in Marocco.


Dove mangiare
Cous cous, tajine, gustosi dolcetti e olive, sono solo alcuni dei cibi tipicamente marocchini che potrete assaggiare in giro per la città. Al tipico street food, tuttavia, ho preferito locali e ristoranti dall’evidente aspetto salutare. Pranzare o cenare in un elegante Riad, è anche l’occasione per ammirare gli interni dei palazzi che inevitabilmente sfuggono alla vista quando si visita la Medina.
Un posto che sento di consigliarvi è Palais Donab Dar El Bacha. E’ strepitoso.

Cosa mangiare
Provare il cous cous cucinato dal popolo marocchino è la giusta ispirazione per riprodurre i sapori internazionali al nostro rientro. Anche la tajine, nelle sue diverse varianti, merita l’attenzione del viaggiatore più curioso.
Caratteristici sono i piatti in ceramica che conferiscono il giusto sapore alle pietanze arabe.
Se i cibi più elaborati consiglio di mangiarli nei Riad, sparse per la Medina troverete numerose pasticcerie dove assaggiare l’impasto fritto e ripieno del Briwate o una quantità non indifferente di tipologie di dolcetti. La shebakia somiglia tanto alle cartellate della mia Puglia mentre il kaab el ghzal è un gustoso biscottino ripieno di pasta di mandorle.

Ogni Riad in cui sia stata, usava accogliere i propri ospiti con dolcetti e tè alla menta. Mai avrei immaginato che una bevanda alla menta potesse piacermi tanto. Le teiere utilizzate per la preparazione sono tipiche tanto quanto il modo in cui i marocchini usano versarlo nei bicchieri.
Anche al risveglio, quando farete colazione all’interno del Riad, proverete sicuramente il gusto del pane marocchino (Khobz), le classiche omlette e ciambelle che sembrano preparate dalle nostre mamme.
Escursioni da Marrakech
La città rosa del Marocco è la base di partenza per escursioni di uno o più giorni.
In giornata potrete andare ad Essaouira, nota località costiera raggiungibile anche in bus o in treno, o visitare le cascate di Ouzoud o la caratteristica Ouarzazate che ha fatto da set cinematografico per numerosi film.
Diversamente, per andare nel deserto del Sahara, occorreranno da due a tre giorni (con nottata da trascorrere in tenda).
Chi non intende noleggiare l’auto, può rivolgersi alle numerose agenzie di Marrakech o anche al proprio Riad, per acquistare il tour di vostro interesse.

Quanto fascino tra le tue righe! Ti confesso che sono molto tentata di orientare la bussola verso sud una volta tanto! Facciamo che mo raccolgo un po di informazioni pratiche, vedo se vale la pena di vedere qualcosa solo nei dintorni di Marakech, faccio due conti e ci penso 😉 Ma mi pare di aver capito che ci sono due moduli da compilare, uno all’arrivo e uno anche alla partenza oppure ho capito male?
Ciao Tizzi! :*
Esatto. Devi compilare due piccoli moduli all’andata e al ritorno. E devi avere il biglietto dell’aereo cartaceo perché si passa comunque dal check-in dove ti ci mettono sopra un bel timbro. Ma tu, con tutti quei voli da Napoli (beata te) dovresti proprio andare. E’ uno dei Paesi più belli che abbia mai visitato in tutta la mia vita. Adoro i colori, la sensazione di essere a casa, la bellezza dei riad, la socievolezza della gente. E’ tutto meraviglioso. Ciao Dani!