Un viaggiatore sa come entrare in sintonia con il mondo: incontra la gente, impara a condividerne spazi e tempi, rispetta le culture.
Il viaggiatore sa andare oltre le differenze linguistiche. Sa che ci sono molti modi per comunicare: uno sguardo e un sorriso spesso valgono più di mille parole.
Basterebbe anche una canzone per riscoprire l’incanto del mondo. Basterebbe una canzone per fare di mille voci un unico coro che sia in grado di portare felicità e amore, un pò come sembra accadere nel video “Fireworks” di Katy Parry.
Sono da sempre affascinata dalla forza con cui la musica unisce le persone.
Deve essere questo mio stupore per la musica che mi ha spinto ad approfondire la storia di Simon Samaki Osagie, un aggregatore sociale, come si definisce lui.
“Music connects people”, recita un post sulla sua pagina facebook e tutto, nella sua vita, ruota attorno alla bellezza “musicale” dell’essere un filo conduttore.
Nato ad Arezzo, Simon ha vissuto tra Modena, Pavia, Parma e Udine prima di trasferirsi a Londra dove attualmente studia alla London Metropolitan University; coltiva la passione per la danza e la musica, lavora e si dedica al sociale.
Simon ha le idee chiare. E’ mosso dalla fiducia che in ciascuno di noi ci sia del talento da valorizzare. Crede nella gioia dello stare insieme e desidera unire le persone attraverso la musica. Sa che la musica è un “veicolo sociale di integrazione e socializzazione” ed è sulla base di questo che organizza i suoi flash mob.
Per credere nel suo ideale, a Simon bastano una cassa e una città capace di accogliere le novità. Londra, mi spiega, “libera la creatività e la valorizza”.
L’ambiente anglosassone stimola e comprende le intuizioni di Simon.
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La sua cassa diventa parte integrante di uno speciale esperimento sociale in cui le reazioni e la gratitudine della gente diventano conferme per un’idea che Simon vuole portare ovunque, rendendola una “sorta di start up”, un travel tour europeo che, tuttavia, richiede anche collaborazioni che possano sostenerlo nell’impresa.
“Mi piacerebbe organizzare dei Flash mob in ogni città, cosicché tutti possano parteciparvi” mi dice.
Alla base di tutto c’è la consapevolezza di quanto la musica possa cambiarci la vita. Una canzone può rilassarci, può renderci nostalgici ma può anche contagiarci con la sua energia, con la sua allegria. Una canzone può farsi portavoce di valori come quelli dell’integrazione, della socializzazione; può fortificare la fiducia verso noi stessi aiutandoci ad esprimere il talento nascosto in ognuno.
Non a caso, uno degli ultimi flash mob di Simon, si è tenuto il 18 settembre nella città di Milano, in occasione della manifestazione a favore dello Ius Soli.
“Mi sono sentito un privilegiato: dopo aver notato i miei party on the Road, alcune associazioni mi hanno contatto per una causa in cui credo, quella dello IUS SOLI. Tutto è stato organizzato a tempo di record, in nemmeno 5 giorni. Il lunedì seguente ero in Piazza Cordusio per una sorta di anteprima dello Speaker Box Street Party. È stato bellissimo aver dato il mio contributo. Vedere tanta gente di diversa etnia unita sotto un’unica bandiera, mi ha reso il cuore pieno di orgoglio. È stato un inno alla gioia e allo stare insieme.”
Guardo i video di Simon e mi sorprende la discrezione e il carisma con cui persegue il suo obiettivo. Mi stupisce perfino la sua cassa che, sola, racconta la sua voglia di portare con sé la musica da condividere. Via le cuffie…
La gente si lascia trascinare dal ritmo e l’entusiasmo crescente attira altre persone, dando luogo ad una festa di strada che accantona lo stress di una giornata faticosa.

SpeakerBoxStreetParty che fa da contenitore al progetto di Simon, ci aiuta a credere in un mondo migliore, fatto di persone che riscoprono la bellezza dello stare insieme, la fiducia negli altri, la stima in sè stessi.
“Dedicato a tutti quelli che hanno provato ad inventare
una canzone per cambiare”
(cit. “Se bastasse una canzone” di Eros Ramazzotti)
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Music connects people
A traveler knows how to connect with the world: he meets people, learns to share time and spaces, respects cultures.
The traveler knows how to overcome the linguistic differences. He knows there are many ways to communicate. A look and a smile are worth a thousand words.
Even a song helps to rediscover the enchantment of the world. A song can turn a thousand voices into a single chorus, able to bring happiness and love, like it seems to happen in Katy Parry’s music video “Fireworks”.
I’ve always been fascinated by the strength with which music brings people together.
My amazement for the music convinced me to deepen the story of Simon Samaki Osagie, a social aggregator, as he likes to call himself.”
Music connects people,” is written in a post of his facebook page, because his life is around music.
Simon was born in Arezzo, lived in Modena, Pavia, Parma and Udine before moving to London where he studies at London Metropolitan University; he cultivates passion for dance and music, works and cares about social causes.
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Simon has clear ideas. He believes talent must be valued and that music can be a “vector for integration and socialization”. For these reasons, his flash mobs take shape.
He needs just an amplifier and a city capable of supporting new ideas. He explains that London enhances creativity.
The Anglo-Saxon atmosphere stimulates and understands Simon’s insights.
Reactions and gratitude of people confirm the idea that Simon wants to bring everywhere through an European tour. But this project requires also collaborations that can support him in the enterprise.
“I’d like to organize Flash mobs in every city so everyone can participate,” he explains.
Music can change our lives.
A song can make us nostalgic but it can also help us with its energy and its cheerfulness. A song can talk about important values and strengthen the self-confidence.
It is no coincidence that one of last flash mob has been organised in Milan on the occasion of the event to support Ius Soli, the Italian draft law that recognises the right of citizenship to children born in Italy. Simon explains:
“I’m feeling privileged: some associations have noticed my street parties and have contacted me for the event in favour of IUS SOLI, a cause I believe in. Everything was organized in record time: just 5 days. So I was in Cordusio Square for a kind of preview of Speaker Box Street Party. It was great to make a contribution. To see under one single flag so many people of different ethnicities… it fills me with pride. It’s a hymn to joy.”
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I watch Simon videos and I am surprised to see discretion and charisma with which he pursues his goal. I am even surprised his “speaker box” eager to share music with all. We don’t need the headphones!
When people got caught up in the rhythm, the growing enthusiasm attracts other persons, resulting in a street party.
SpeakerBoxStreetParty, which is a container for Simon’s project, helps us believe in a better world, made up of people who rediscover the beauty of being together.
“Dedicated to all those who have tried to invent
a song to change things”
(from the song “Se bastasse una canzone” by Eros Ramazzotti)
Bellisimoooooooooooooooooo…….Bravissimo anche Simon.
Mille grazie Robiiiiii! Kisssssssssssssssssssss! 😉
Ma che bella storia!!!
Senza musica non riuscirei a vivere, mi accompagna in ogni momento e in ogni luogo. Ed è proprio vero, la musica connette le persone!
Sono stata per almeno un mese senza musica perché stavo studiando come una matta per un esame. Quando sono tornata ad ascoltarla non mi sembrava vero. La musica è come i colori, come la vita! Come la felicità.
Che iniziativa stupenda! La musica è davvero un lingaggio universale oltre che una grande compagna di viaggio 🙂
Lo penso anch’io! Senza la musica sarebbe un mondo senza colori. 😉
Forse la musica è uno dei pochi linguaggi che ci unisce senza limiti. Non ha bisogno di parole, a volte basta anche solo una sonorità. Ma è davvero un filo conduttore che non conosce barriere…
Che bel progetto, non lo conoscevo, grazie per averne scritto!
Claudia B.
E’ vero. Bastano solo la sonorità, il ritmo. La musica davvero non conosce barriere! Un miracolo.
Questo progetto sembra semplice ma ha in se un potenziale e un ideale meravigliosi. Simon è una persona che crede fortemente al talento che è in ciascuno di noi. Se tutti la pensassero come lui saremmo più convinti di noi stessi, giàcchè capiremmo quanto gli altri credano in noi. E’ una cosa importantissima. Sono felice di aver raccontato una storia bella e positiva.
Ciao Clà!