La gente assopita davanti al caffè in una domenica di primavera ormai passata.
Il blu del mare si fa un tutt’uno con l’azzurro del cielo. I turisti ammirano quel senso di infinito.
Le balconate diventano il punto per immortalare cartoline di un borgo di Puglia, uno dei più belli in assoluto.


Lui fotografa lei mentre finge lo sguardo lontano, il pescatore si allontana da quelli scatti lasciando sola la sua canna da pesca.
In piazza un ragazzo ha l’aria di chi gode di quegli attimi di pace e silenzio: la bambina con un vestito da bambolina che gioca con la mamma, qualche passante, poche persone sedute ai tavolini del bar con l’aria ancora addormentata.
La macchina fotografica a tracolla su di una spalla e lui che si fa spettatore della vita di un paese che sa fare della lentezza uno dei suoi valori.

In piazzetta un cane se ne sta di fianco al suo padrone. Penso che nel loro scambio di sguardi devono esserci discorsi semplici ma importanti.
Le campane, intanto, suonano per la messa della domenica. Tutto il resto tace.


In una stretta via che porta al mare una signora sta curiosando fuori dalla finestra.
Ho sempre adorato queste case aperte come lo dovevano essere un tempo. E quelle timide tende che lasciano intravedere al’ interno… mi danno il senso dell’accoglienza, delle cose di casa, come se il profumo di sugo e polpette non bastasse a farmi sentire in famiglia.


Mentre Polignano si sveglia piano piano, Peppino Campanella è già al lavoro.
Mi perdo nelle luci del suo laboratorio che ha qualcosa di magico. E’ quasi un mondo a parte, dove perfino gli attrezzi di lavoro sembrano far parte di una speciale collezione. Mi viene in mente il magazzino di cose perfette che moltissimi anni fa vidi in un film di Jovanotti ( “L’albero”).

Tra i bianchi vicoli, colorati qua e là da fiori e decorazioni, un anziano ha poggiato un cesto con palme e uova sulla sua piccola motocicletta.
Una donna riempie un secchio d’acqua mentre poco distante un signore legge il giornale sul terrazzino di casa. Sembra che il tempo si sia fermato.
La gente del posto condivide spazi, usanze, quotidianità.




La vita di paese si nasconde tra le viuzze. Lo fa discretamente mentre i turisti passeggiano seguendo i contorni del blu del mare.
“Nel blu dipinto di blu”, come cantava Domenico Modugno a cui è stata dedicata una statua.
Il vento in faccia, la sensazione di poter volare in quell’immenso azzurro.
“Poi, d’improvviso, venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito”.




Sulla spiaggia con i ciottoli la gente è seduta a contemplare il mare capace di regalare lunghi attimi di spensieratezza.
Un papà lancia sassi in mare insieme a suo figlio, una signora fotografa il paesaggio con un cellulare, un bambino gioisce per quel momento, gli innamorati si lasciano incorniciare da uno scorcio romantico.
Lasciatemi qui, in una bella giornata di sole, col vento tra i capelli e la calma del mare infinitamente blu.


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Polignano on a Sunday morning
Relaxed people in front of the coffee on a Sunday morning of a springtime now over.
The blue of the sea and the blue of the sky. Tourists who admire that infinity.
The balconies where to make pictures of an Apulian country, one of the most beautiful in the world.
A boy’s photographing a girl while the fisherman’s moving away, leaving alone his fishing pole.
In the square another boy looks like he’s contemplating those moments of peace and silence: the little girl playing with her mom, few people sitting at the bar’s tables with faces still tired.
With his camera on the shoulder, he is a spectator of the life of a slow country.
In a small square a dog is near his master. Their exchange of looks is worth more than a thousand words. Meanwhile bells play for the Sunday Mass. Everything else is silent.
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In a narrow street, a lady is snooping around. Here, the houses are open and their timid tents let you glimpse inside, giving the feeling of to be at home.
While Polignano wakes up slowly and tourists are still few, Peppino Campanella is already working. I lose myself in the lights of his lab that has something magical. It looks like a fantastic world, where even work tools seem to be part of a special collection. I think of the movie “L’albero” (The tree) by Jovanotti, that I watched on TV many years ago.
In the white alleys, colorful here and there with flowers and decorations, an old man waits. On his motorcycle there’s a basket with palms and eggs.
A woman fills a bucket of water while not far from her, a man’s reading the newspaper on the balcony of his house.
It’s like the time has stopped. People share spaces, customs, daily life.
Country life is discreetly hidden from the eyes of tourists who walk along the blue sea contours.
In the painted blue, “nel blu dipinto di blu”, as Domenico Modugno sang. On the boardwalk there’s also his statue.
The wind in the face, the feeling of being able to fly in that infinite blue.
On the beach with pebbles, people are seated. A dad and his son throw stones in the sea, a lady photographs the landscape with her cellphone, a child is happy, lovers let themselves framed by a romantic glimpse.
Leave me here on a beautiful sunny day, with the wind in the hair and the calm of the infinitely blue sea.
Il cielo è proprio di un blu che qui da noi al nord non si vede mai: che spettacolo.
Poi una domenica mattina perfetta, passeggiando lentamente tra le vie strette e i profumi di cibo. Mi è sembrato di essere proprio lì con te 🙂
Immagino. Quel giorno non c’era nemmeno una nuvola.
Le vie strette, i profumi…volevo portarvi in quel ritmo lento e assopito della domenica mattina. Sono contenta se ci sono riuscita. Grazie Silvia. Ti abbraccio forte! 😉
Ma è da emozioni senza fine questo post, Tiziana! Stupendo, così vero e sensibile, intenso e coinvolgente.
Sarà che sono stata a Polignano, l’ho vista e vissuta, ma ho avuto la sensazione di essere lì ora.
Ne hai dato un quadro di vita vera che arriva dritto a noi.
E le opere di Peppino, il suo studio, li ho visitati anche io. Lui mette l’anima di Polignano nel suo lavoro. E tu, l’anima di Polignano l’hai messa in questo post!
Baci,
Claudia B.
Intenso, coinvolgente… vero???
L’intenzione era di prestarvi il mio sguardo. La domenica pugliese (non so altrove) ha la magia della tipica lentezza di chi è ancora addormentato e sa di non dover andare a lavoro.
Le opere di Peppino sono luccicosissime. Le adoro!
Baci a te Claudia.