Avete presente quando vi trovate in un posto e percepite un legame particolare che vi unisce? E’ quello che ho provato quando sono stata a casa di Jim Thompson.


Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri.
Arrivata nella ex dimora del Signor Thompson, faccio il biglietto e aspetto il mio turno ad entrare.

Non immaginate una reggia sfarzosa ma una casa molto speciale.
Un giardino circonda la tenuta dal colore rosso.
Sembra un angolo di foresta, di quelli con le case sull’albero.

Quand’è il mio turno mi accodo al gruppo guidato da una ragazza. Gentilmente chiede di toglierci le scarpe e di non fare fotografie agli interni che stiamo per visitare.
Le stanze non sono molto grandi e nonostante la collezione d’antiquariato (vasi, statue, pezzi d’arredo), trasuda una semplicità che porta pace ai sensi.

La casetta degli spiriti è deliziosa. Come ho già scritto in un altro post, a casa mia ne ho una piccina comprata in Thailandia. Quando la guardo ripenso sempre a quella vista da Jim Thompson.

Jim Thompson, americano ed ex collaboratore della CIA durante la Seconda Guerra Mondiale, doveva essere un amante della Thailandia oltre che il magnate della seta quale è diventato. La sua storia si è infittita di mistero dopo che scomparve in un viaggio in Malaysia. Di lui non si seppe più nulla.

Il Signor Thompson utilizzò parti di case provenienti da varie zone della Thailandia. Queste furono assemblate in modo che non venisse utilizzato nessun chiodo.
La casa, costruita come fosse una palafitta, consente di superare il problema di eventuali inondazioni del corso d’acqua che gli passa di fianco.

All’esterno della dimora alcune ragazze, vestite in abiti tradizionali, mostrano il processo di trasformazione del bozzolo del baco, in morbidi fili di seta.
Il complesso vanta anche la presenza di un ristorante e di un negozio dove acquistare i prodotti della pregiata stoffa conosciuta in tutta il mondo.
Il fazzoletto firmato di Jim Thompson, comprato proprio qui, ha per me un valore speciale. La seta di Jim Thompson è stata oggetto di discussione in sede di un’ occasione molto importante di cui, al momento, preferisco non scrivere nulla di più. Probabilmente questo spiega il forte legame che qui avevo percepito (state per caso immaginando che io stia per diventare la nuova magnate della seta?).


E ora veniamo alle informazioni pratiche.
La casa di Jim Thompson si trova nella zona del Siam, in corrispondenza della fermata del National Stadium della metropolitana.
Il biglietto d’ingresso costa 150 Bath e comprende la guida in lingua francese o inglese.
Non avendo potuto scattare fotografie degli interni della casa del Signor Thompson, vi segnalo la puntata di Bangkok Addicted che vi permetterà di curiosare tra le stanze di questa abitazione.

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At the Jim Thompson’ House, in Bangkok
You know when you feel a special connection with a place?
That’s what I tried when I was at Jim Thompson’ House.
I still remember that day as it was yesterday.
When I was at Mr. Thompson’s residence, I bought the ticket and waited my turn to enter.
Don’t imagine a luxurious palace but a very special home.
A garden surrounds the red house. It seems a corner of forest.
A kindly girl asked to her group of visitors to made us take off our shoes and not to take pictures of the interiors.
All rooms are not very large and despite the antique collection (vases, statues, pieces of furniture), it’s full of a simplicity that brings peace to the senses.
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The little house of spirits is very nice. As I have already written in another post, I bought one like it in Thailand. When I look at it I always think of that of Jim Thompson.
But who was Jim Thompson?
He worked for CIA during the Second World War. When he decided to live in Thailand , he became a silk magnate. His death is full of mystery: he disappeared during a trip in Malaysia.
Mr. Thompson used parts of homes from various areas of Thailand. These were assembled so that no nails were used.
In addition, it’s a kind of stilt house, to allow to overcome the problem of flooding since the watercourse it’s near to the home.
In the garden, some girls with traditional clothes, show the process of transforming from the cocoon to the soft silk threads.
The museum has also a restaurant and a shop where you can buy the world-renowned fabrics.
A handkerchief that I bought right here, has a special value for me. Jim Thompson’s silk was the subject of discussion in a very important occasion that is (at the moment) top secret. Maybe this explains the strong bond I felt here.
Useful information
Jim Thompson’ House is located in the Siam area, at the Metro Station “National Stadium”.
The ticket costs 150 Bath and includes French or English speaking guide.
Having not been able to take photographs of Mr Thompson’s home interiors, I would to point out the episode of Bangkok Addicted that will allow you to see the rooms of this home.
Una casa museo anche laggiù in Thailandia *_* Gli esterni sono adorabili, che forme carinissime. E poi il contrasto delle architetture, di quel colore rosso e della vegetazione la fa quasi sembrare la casa delle fiabe del sud dell’Asia!
Sono molto curiosa, come ha fatto senza chiodi? E’ a incastro forse? E che volti stupendi le ragazze thai 😀
Buona serata!
Bellissime le ragazze.
Le case senza chiodi… onestamente non so come abbian fatto. Ricordo che per l’Expo avevano costruito in simil modo anche un padiglione giust’appunto asiatico.
Con questa casa-museo, ormai, ho stabilito un legame particolare. Prima o poi vorrò tornarci.
Ciao Daniela! 😉
Stupenda, non vedo l’ora di visitare questo angolo paradisiaco, nel caos di Bangkok. Pensa solo ai casi della vita: un sito come la casa di Thompson che ti affascina e conquista. La Thailandia di cui ti innamori. Noi che iniziamo a seguirci su Twitter, ci avviciniamo parlando dapprima di problemi di blog, poi di Thailandia.
Ne parliamo ogni giorno di più, perché io nel frattempo decido di farne la mia meta. La Thailandia ci fa avvicinare, persino conoscere. Poi entra di nuovo nella tua vita, con un incredibile gioco di casualità.
Qualunque mistero avvolga la scomparsa di Thompson, c’è qualcosa di irreale anche nella Thailandia.
E grazie ancora per oggi….
Ti abbraccio forte forte!
Claudia B.
Spero che mi porti sempre fortuna questo posto così apparentemente lontano dal caos di Bangkok. Pensami quando sarai lì. Io ti penserò mentre la visiti entusiasta!
E grazie a te, di tante cose.
Fortissimamente ti abbraccio anche io!