Imprevisti, compagni di viaggio scomodi, ritardi, cancellazioni, incomprensioni che alla fine diventano aneddoti su cui ridere.
Quando viaggiare tira fuori il peggio di se, viene messa alla prova la pazienza di ciascuno di noi.
#Worstintravel è il tag per raccontare l’aspetto più esasperante dei nostri viaggi.
La pioggia a catinelle che ostacola serene passeggiate che non includano pozze d’acqua su cui mettere sbadatamente i piedi.
Il mal di testa, puntualissimo, sul più bello.
Perdersi in un luogo che non sai individuare sulla cartina che rigiri e rigiri tra le mani.
Il tipo che non si sforza di capire la tua richiesta di informazioni.
Sbagliare strada, sbagliare treno, aspettare l’autobus per ore, accorgersi che ti hanno rubato lo zaino nella hall dell’albergo a quattro (dico quattro) stelle.
Elenchiamo pure ma la verità è che sono davvero poche le cose che mi fanno andare su di giri. Sarà la costante ricerca di una sorta di “occidentali’s karma”, sarà che sono anni che sto lavorando su me stessa, cercando di imparare a mantenere la pazienza, a farmi scivolare addosso tutto quello che si può, a dare il giusto peso alle situazioni, a godermi le piccole e grandi cose di ogni giorno.
Ma poi perché lasciarmi rovinare un viaggio sudato a suon di sacrifici? Perché arrabbiarmi per momenti sui quali (si spera) riderò?
Di ogni viaggio prendo il buono. Il peggio si trasformerà in un tragicomico episodio da ricordare.
Non sto cercando di candidarmi al premio “santità”. Nossignore.
Piuttosto sappiate che tollero a fatica il rumoroso vicino che mastica chewingum incurante di chi gli sta attorno.
La verità è che se proprio devo trovare il pretesto per mettere a dura prova la mia capacità (ancora in fase di rodaggio) di self control, starei a scrivere delle cose di ogni giorno. La disonestà, l’ingratitudine e l’egoismo della gente che mi circonda… questo si che faccio fatica a digerire.
Perdonate la mia presunzione nel voler mantenere la calma nonostante il fuso orario ma tirare fuori il peggio dei miei viaggi come qualcosa che mi faccia ribollire il sangue dal nervoso, richiede troppa energia. Io, quella forza, preferisco preservarla per guardarmi intorno con l’aria stupefatta di un bambino che vede la neve per la prima volta in vita sua.
Ringrazio Claudia (Vocedelverbopartire) per avermi coinvolta nel racconto scherzoso di tutto il #worstintravel che c’è nel viaggio. Ringrazio Beatrice di IlMondoSecondiGipsy, mente del tag. Ai blogger che sto per nominare, ricordo di seguire le seguenti regole di partecipazione:
- citare l’ideatore del tag: Beatrice di “Il mondo secondo Gipsy”;
- citare chi vi ha taggato (alias me);
- raccontare due o più cose che non sopportate quando siete in viaggio;
- taggare almeno due blogger.
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#Worstintravel
The unforeseen, exuberant traveling companions, delays, cancellations, misunderstanding that become comic anecdotes to remember.
The worst of travel puts to test the patience of everyone.
#Worstintravel is the tag to tell the most infuriating aspect of our travels.
When it rains and the street becomes a set of puddles.
The headaches at the wrong time.
Lose the way in a place that you can’t locate on the map.
People who don’t try to understand your request for information.
Take the wrong train, wait for the bus for hours, realize that someone has stolen your backpack in the lobby of a luxury hotel.
We can list but the truth is that there are very few things that make me so mad.
Maybe it’s because I’m constantly looking for a kind of “occidentali’s karma,” or because since years I’m working on myself, trying to learn how to keep patience, to give the right weight to the situations, to enjoy small everyday things.
And then why do we ruin our holiday?
I take the good of every trip. The worst will be transformed into a comic episode to remember.
My ambition isn’t the “sanctity” award.
I know that I don’t tolerate who is noisily chewing, oblivious to those around him.
The truth is that I hate dishonesty, ingratitude and selfishness of the people around me … this is that I find it hard to digest.
Forgive my presumption of wanting to remain calm despite the timezone and the worst of my travels. I prefer to be happy and look around me with the bewildered air of a child who sees snow for the first time in his life.
I would like to thank Claudia (Vocedelverbopartire) for giving me involved in this humorous narrative of the #worstintravel, the tag of IlMondoSecondoGipsy blog (so, thanks Beatrice). To all bloggers that I am going to appoint, I remember the rules for participation:
1. to appoint the creator of the tag (Beatrice);
2. to appoint those who have been appointed;
3. tell something about the worst of your travels;
4. to appoint least two other bloggers.
Capì? Noi ci autodivoriamo il fegato in costante modalità Cerbero e poi arriva Tizzi che trasforma il peggio in episodio da raccontare, tzè! Non abbiamo capito nulla! 😀
Daaai goliardate a parte, la verità è proprio quella che racconti tu, perchè rovinarsi un viaggio sudato con i propri sacrifici? E’ che la pazienza è un dono che non a tutti è stato fornito alla nascita e credimi…purtroppo non è una cosa che si acquista con l’età o con la saggezza!
Ci sono persone irascibili ed esaurite che sclerano per nulla, persone che vivono con la pace nel cuore e poi ci sono io che vorrei avere un lanciafiamme al napalm. Ma solo nei gioni pari. Nei giorni dispari sono una “pasta” 😛
Il mal di testa in viaggio comunque è un castigo divino…insieme alla “luna rossa”!
E’ sempre bello rivedere la tua Pupa, falla uscire più spesso 😉
Ti abbraccio 🙂
A si, la Pupa. Quando sarò ricca mi comprerò una di quelle lavagne alla Makkox che a colorarla non ci devo mettere tre pomeriggi.
Tu, secondo me, sei tanto armata di lanciafiamme quanto di bontà. Sono proprio sicura. E poi, sai, credo che la pazienza si possa imparare. Io, nonostante la candidatura alla santità, ci sto ancora provando… a imparare.
Ti abbraccio anch’io!
Ciao Sorella Orsa!
Detesto girare le città mentre piove….lo detesto così tanto che per un anno intero ho fatto solamente viaggi CON LA PIOGGIA.
Dovevo girare stile gobbo di notre dame con un grosso impermeabile rosso sopra al cappotto e allo zaino….una roba brutissima da vedere! ahahaha
Condivido. A me fa perdere sempre tempo. Praticamente è un ostacolo al viaggio in sé, nonostante la nostra temerarietà nell’attrezzarci travestendoci da personaggi della letteratura!
Oddio Tizzi, sto ancora morendo sulle battute tue e di Orsa (ciao cara!), perché ‘sta Spada di Damocle del mal di testa, di Luna Rossa…e del lanciafiamme, sono anche mia prerogativa!
Allora no, aspetta. Facciamo le cose per bene. Partiamo dall’inizio. Non mi aspettavo questo post. Mi hai davvero sorpresa in senso positivo. Soprattutto mi hai fatta tanto riflettere.
Io spesso mi incavolo quando certe cose non si incastrano come voglio, mi incavolo in modo basic. Il peggio di me esce fuori quando qualcosa va storto a causa altre persone. Lì davvero ne risento, pur non uccidendo nessuno. Anche perché tu hai detto una cosa vera: quando tornerò a casa, su tutta quella serie di inconvenienti, io ci riderò. Anche su quelli davvero gravi, perché faranno parte del bagaglio di eventi legati al viaggio. Terrò stretti i ricordi più belli, insieme a ciò che non ha funzionato. E ne riderò! Lo so perché succede ogni volta.
Hai ragione, completamente! Ne hai anche quando dici che non ha senso farsi rovinare un momento tanto atteso, sudato, voluto. A tutto c’è rimedio, molto peggio la falsa presenza che ogni giorno abbiamo attorno a noi. Quella non la attendiamo, né sudiamo, né vogliamo. Eppure c’è e fa parte della realtà.
Brava Tizzi! Un bacione,
Claudia B.
Hai tradotto pienamente il senso di quello che volevo dire. Ripeto, io non sono una santa. Pure io ho i miei momenti sclero ma riconosco che non ne vale la pena arrabbiarsi. Certo, se trovo uno che mi mastica gomme dietro l’orecchio, fidatevi che mi giro e con garbo gli chiedo gentilmente di masticare almeno a bocca chiusa (l’ho fatto, l’ho fatto) ma chi se ne frega se le cose si possono risolvere! Insomma, è una filosofia di vita che cerco di far mia.
Grazie Claudia per avermi messa in mezzo a questo tag. Ho partecipato con molto piacere.
Un bacione a te!