Il viaggio apre la mente liberandola da pregiudizi e stupide convinzioni.
Chi ama viaggiare ama sentirsi inglobato in un’ altra cultura, diversa magari, ma da cui si lascia affascinare.
Le persone, le tradizioni, la capacità di passare da una prospettiva all’altra senza bisogno di giudicare. Niente sarà mai in grado di smorzare la cocciuta ignoranza della gente se non si prova a diventare viaggiatori.
Questa “cosa” piena di felicità che altro non è se non il “viaggiare” va respirata anche a casa, dove si aspetta il prossimo viaggio con trepidazione e pure pazienza, tanta pazienza.
Le fotografie alle pareti, quelle nei vari cassetti, la mole di souvenir venuti da lontano, i Buddha sereni affianco alle immagini cristiane, il profumo delle candele provenienti dall’Asia, il senso dell’accoglienza, la pace interiore, i ricordi e la musica.
La musica. Il dono prezioso che un Dio comune ha fatto all’Umanità, quella che ha la sua storia, i suoi ritmi, le sue danze, la sua provenienza.
Per questo viaggio non servono biglietti aerei né valigie. Basta un PC per fare il giro tra i ritmi e i luoghi del mondo.
Musiche e danze del mondo
La prima tappa è l’Africa, dove probabilmente è nata la ritmica e da qui infiniti generi musicali.
Non sono adorabili? Nell’essere bambini c’è una meravigliosa universalità.
Con un solo click cambiamo continente e voliamo verso il sogno americano, dove il gospel ha senso solo se c’è un coro di voci.
Sono sempre stata una patita di questo genere, tanto che al mio matrimonio non mi sono fatta mancare un meraviglioso terzetto di coristi gospel.
Harlem è il quartiere di New York dove si concentrano le messe in stile “Sister Act”. Per quanto sia un posto molto turistico (a discapito della naturalezza, per quel che posso immaginare) è certamente uno dei luoghi su cui voglio metter piede.
Volando nella lontana Asia ci si lascia incantare dalle danze, dagli abiti tradizionali, dai movimenti leggiadri delle mani, dalle note che si fanno melodie apparentemente più distanti dalla musica che siamo abituati ad ascoltare nella quotidianità.
Le ballerine thailandesi si muovono leggere come farfalle e sono sorridenti come se conoscessero il segreto per essere felici.
Come invece le donne indiane riescano a produrre quel canto ipnotico è uno di quei dilemmi della mia vita che spero di risolvere al più presto. Abiti bellissimi e classici film di Bolliwood che amano concludersi alla maniera dei musical…
L’India deve essere uno di quei viaggi che ti entra dentro.
Nel mio viaggio verso Petra ho ascoltato un intero CD di canti dei beduini del deserto. Fu un’emozione fortissima ascoltarli mentre ero davvero circondata dal deserto giordano.
La samba del Brasile è pura allegria. Mi vengono in mente le sfilate di carri allegorici del nostro Carnevale, i coriandoli, l’aria di festa, la spensieratezza, i mille sorrisi.
Più a Sud del Brasile, l’Argentina rivela tutta l’intensa passione dei suoi ballerini di tango. Questo video tratto dal film “Shall we dance?” è uno dei miei preferiti. Non posso non ammettere che di voglia di ballare me ne viene parecchia.
Concludo un po’ come ho iniziato, con i bambini.
Triana è graziosissima mentre balla il flamenco, la danza spagnola passionale tanto quanto il tango argentino.
L’Andalusia è la terra per eccellenza del flamenco. E come vedete non occorrono necessariamente le scarpe col tacchetto per improvvisarsi ballerine di flamenco.
_________________________
Music and dancing in the world
Every trip opens your mind, ridding you from prejudice and stupid beliefs.
Those who love travelling, want to feel into a different culture.
People, the traditions, the ability to see other perspectives without judging. Nothing will ever be able to dampen stubborn ignorance of people if you don’t try to become travelers.
A trip is breathed even at home, where you expect the next travel with trepidation and also patience.
The photographs on the walls, those in the various drawers, every souvenir, Buddha next to the Christian images, the scent of the candles from Asia, the inner peace, memories and music.
Music, the precious gift of God for the humanity, with its history, its rhythms, its provenance.
For this trip you don’t need tickets or suitcases. You just need a PC.
The first place is Africa, where it’s probably born rhythm and then countless musical genres.
Look at the children of the first video. Are not they adorable? There’s a wonderful universality in the soul of children.
With a single click we change continent, flying to the American dream, where gospel music makes sense only if there is a chorus of voices.
I’ve always loved this kind: there was a trio of gospel singers when I got married.
Harlem is the neighborhood of New York where all masses are in style “Sister Act”. Although it’s a touristic place (at the expense of naturalness, like I can imagine) it’s certainly one of the places that I want to visit.
Flying to the distant Asia, we would find dances, traditional dresses, graceful movements of the hands, wonderful melodies. Look at the thai dancers of the second video.
They move light as butterflies and they are smiling like they knew the secret for happiness.
Listening to the Indian music (look at the fourth video), I’d like to know also how it’s possible to sing with an hypnotic voice.
Beautiful dresses, classic Bollywood movies… India must be one of those trips that gets inside.
In my journey to Petra I heard an entire CD of songs of the desert Bedouins (they are in the fifth video). It was an emotion to listen to that music while I was really surrounded by desert.
Samba of Brazil is pure joy (look at the sixth video). I can think of parades of floats of our carnival, confetti, the air of celebration, the thoughtlessness, a lot of smiles.
Further south, Argentina reveals all the intense passion of its tango dancers. I like so much the seventh video, from the movie “Shall we dance?”; it makes me want to dance.
I finish, where I started, with children.
Triana (in the last video) is very pretty while dancing flamenco, the Spanish dance, passionate as much as the Argentine tango.
Andalusia is the land of flamenco par excellence. And there is no need for shoes with cleats to be flamenco dancers.
Bello questo excursus “musicale nel mondo” o nel “mondo della musica”! 😛
E quella bimba è bravissima: un vero fenomeno O_O Il flamenco è una danza superba!
Bellissima la bambina. Ma pure la bimba col vestitino rosa del primo video, io l’adoro proprio!
Fare il giro del mondo con musiche e danze tipiche è qualcosa che mi è sempre piaciuto fare. Talmente tanto che questo genere di “viaggio” lo faccio fare ai bambini per imparare la geografia (quando posso lavorare, purtroppo).
Ciao Dani! 😉
Stupendo! Stupendo tutto! E hai citato due cose che mi stanno particolarmente a cuore: le danze classiche indiane (sono fan bollywoodiana fissata ai limiti dell’isteria) e il flamenco (che avevo anche provato a studiare). Poi il kathak dell’India del Nord e il flamenco si somigliano molto, nonostante la distanza geografica e i diversi costumi hanno le stesse radici. Mi è piaciuto tantissimo.
Grazie Caterina! Condivido con te la passione per il flamenco e le danze indiane. Condivido con te anche l’opinione sulle somiglianze tra danze e ritmi. Sembra che ci sia una parentela tra tutti. Questo mi da il senso di quanto, differenze a parte, i popoli siano simili. E poi tutti abbiamo bisogno della musica che non mi stancherò mai di ritenere uno dei doni più belli fatti all’Umanità. Grazie per essere passata di qui, Caterina.