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Il Castello di Taranto, Puglia

Mi piace ammirare l’infinitezza del mare, seguire la costa e scoprire i contorni della terra.

Mi affascinano il  profumo delle piante selvatiche, i granellini di sabbia, quella sensazione che il mare sia un vecchio saggio, custode di un mondo sotterraneo di colore azzurro e, perché no, di tesori che si sono perduti nel tempo.

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In fondo al cassetto c’è il sogno di poter “circumnavigare” la costa della mia Puglia. Solo cosi potrei scrutare i dettagli nascosti dietro le mura delle proprietà private.

Abbandono volentieri strade larghe e trafficate per percorrerne quelle acciottolate o quelle asfaltate che solitamente si animano d’estate, quando la gente si riversa sulle spiagge.

I castelli cullati dal mare, le vecchie torri difensive, i chilometri di scogli, le barche, i porticcioli animati dai pescatori… ve lo ricordate quando vi ho scritto del tratto di costa tra Monopoli e Savelletri, vero?

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Oggi vi accompagno lungo la litoranea tra Taranto e Gallipoli, da castello a castello, nemmeno lo avessi fatto apposta.

Taranto è una perla che pare racchiusa dall’Ilva. Non è solo per l’aria pesante che si respira perfino in un giorno festivo, quando il traffico di auto non è lo stesso di una giornata lavorativa. E’ soprattutto per il panorama: il mare, l’Ilva, il castello, il mare e di nuovo l’Ilva.

Al di là di quel mostro capace di consumare persone e cose, Taranto ha le sue bellezze (per l’appunto, è una perla): il Museo del Marta, l’influenza dell’Antica Grecia, il ponte girevole e quel castello che la Marina fa risplendere di luce propria.

E poi c’è la natura, la vita che pullula a dispetto di ogni qualsivoglia  fonte d’inquinamento: il mare di Taranto come nursery per le cozze tarantine, il mare di Taranto come luogo preferito dai delfini.

Mentre l’auto và, il mio sguardo si perde nella bellezza delle spiagge d’autunno, infinitamente  silenziose.

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Seguendo la litoranea incontriamo le torrette di guardia, piccoli paesi di mare, come Marina di Pulsano e Maruggio, dove un gatto affamato mi segue speranzoso che io abbia qualcosa da dargli.

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In questo tratto di costa ionica, la sottile lingua di asfalto è letteralmente circondata da dune alte ed estese. Da una parte il mare, dall’altro il deserto. Un panorama mozzafiato arricchito da erbe selvatiche attraversate da passerelle di legno. Il mare, qui, è uno splendore.

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Le erbe profumate a ridosso delle spiagge di Campomarino
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Campomarino

Seguiamo i kilometri di spiagge sabbiose passando da Torre Borraco e Campomarino, fino ad arrivare a Torre Colimena dove la palude con i timidi fenicotteri rosa merita una sosta.

Punta Prosciutto, poco distante da qui, è il punto d’inizio per posare lo sguardo su altri chilometri di bianche spiagge, acqua cristallina e alte dune di sabbia.

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Torre Colimena
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In lontananza i fenicotteri rosa

C’è troppa bellezza per accorgersi che il tempo vola. Così, mi sembra di arrivare a Porto Cesareo in men che non si dica.

Sul porticciolo di questo vivace paesello di mare, i pescatori scaricano il pesce dalle barche, mentre sullo sfondo si erge la piccola Isola dei Conigli.

Una passeggiata sul lungomare, uno sguardo alla tanto dibattuta statua di Manuela Arcuri, un po’ di scatti e si torna in auto.

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La statua di Manuela Arcuri sul lungomare di Porto Cesareo

Di nuovo spiagge, torri, ville maestose e Porto Selvaggio, una piccola insenatura, bellissima, di fianco alla pineta.

Ancora un tratto di strada ed eccomi giunta a Gallipoli. Mi sorprende la pioggia (ultimamente c’ho pure fatto l’abitudine). Una veloce passeggiata nel centro storico, uno sguardo al Castello

La pioggia ha fatto il suo lavoro, l’ombrello no.

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Dettagli del centro storico di Gallipoli
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Il Castello di Gallipoli

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The Apulian Coast (from Taranto to Gallipoli)

 

I love the infinity of the sea, following the coastline and discovering the contours of the land.

I’m fascinated by the scent of wild plants, the grains of sand, by the feeling that the sea is a wise old man, guardian of an underground world where the treasures were lost in time.

I have the dream, it’s to be able to “circumnavigate” the coast of my Apulia. Just so I could scrutinize the details, hidden behind the walls of private property. 

Castles lulled by the sea, old defensive towers, rocks, boats … do you remember when I wrote about the stretch of coast between Monopoli and Savelletri?

Today, I accompany you along the coast between Taranto and Gallipoli, from castle to castle.

Taranto

Taranto is a pearl that seems enclosed by ILVA. It is not just for heavy air that you can breathe. It’s especially for the view: the sea, ILVA, the castle, the sea and again ILVA. Beyond that monster able to consume people and things, Taranto has its beauties (then, it’s a pearl): the Museum of MArTA, the influence of ancient Greece, the swing bridge and the castle.

And then there is the nature, the life that teems in spite of any source of pollution: the sea as a nursery for “cozze tarantine” (mussels of Taranto), the sea as a place chosen by dolphins.

Driving southward, my eyes get lost in the beauty of autumn beaches, infinitely silent, the guard towers, small countries as Marina di Pulsano and Maruggio, where a hungry cat follows me hopeful that I have something to eat.

The coast

In this stretch of Ionian coast, the road is literally surrounded by high and extended dunes. On one side the sea, on the other the desert.
A breathtaking view enriched with wild herbs crossed by wooden walkways… the sea is wonderful here.

We follow the miles of sandy beaches, passing by Torre Borraco and Campomarino, until to Torre Colimena, where you can see the swamp with the shy pink flamingos.

Punta Prosciutto, not far from here, is the starting point for other kilometers of white beaches, crystal clear water and sand dunes.

Porto Cesareo

There’s too much beauty; I’m in Porto Cesareo in no time at all.

In this bustling seaside village, the fishermen unload the fish from the boats, while in the background there’s the small Island of Rabbits.

A walk along the seafront., a look at the much-debated statue of Manuela Arcuri and we drive again, Gallipoli direction.

Still beaches, towers, majestic villas and Porto Selvaggio, a small creek, very beautiful, next to a pine forest.

And Gallipoli

When we’re in Gallipoli, it starts raining. A quick walk through the historic center, a look at the Castle

The rain has done its job but not the umbrella.

6 Replies to “#IlmarediPuglia: itinerario da Taranto a Gallipoli”

  1. Torre Colimena sembra un castello scozzese, vè? *_*
    E la foto con il sentiero di legno di Campomarino è proprio bella! Rende perfettamente la suggestione del mare d’inverno (che io adoro).
    E quel gatto *_* ….una lince! Ma quant’è bella la tua Puglia!?
    Buona domenica Tiziana! Ti abbraccio!

  2. E’ uno dei miei tratti di costa preferiti! Considerando che sono a Torre Lapillo, conosco molto bene quelle spiagge tra Punta Prosciutto e Porto Cesareo, fantastiche. Una cosa che mi piace fare tanto e che suggerisco qui è quella di fare una sosta a Santa Caterina, una bella località di mare appena dopo Porto Selvaggio: ne vale la pena. A presto, Fabio.

    1. Grazie per il suggerimento Fabio. Torno di contare da quelle parti per godermi i luoghi con il sole. Sono delle zone meravigliose. Un tratto in particolare mi ha lasciata senza fiato. Ai lati della strada c’erano alte dune di sabbia. Mi pareva d’essere nel deserto.
      Adoro la Puglia, me la sento nelle vene.
      Ciao Fabio.

    1. Non saprei dirti dove e come acquistare un giro in barca da quelle parti ma di sicuro ci sono spiagge splendide. Porto Cesareo per esempio, che ha la sua isoletta davanti al porto e, nei dintorni, spiagge con acque cristalline e basse. Anche a Taranto ci sono barche che portano a vedere i delfini. Come grotte consiglio piuttosto la Grotta della Poesia o la Grotta Zinzulusa che sono però dal lato Adriatico. Lato Ionio c’è la Grotta del Cavallo ma non so dire quanto valga la pena raggiungerla. Una visita la farei piuttosto alle Maldive del Salento.

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