Finalmente una Challenge tra blogger, come giustamente l’hanno definita gli stessi ideatori del tag, M&P di A Tourist Abroad.
Si tratta di una sorta di quiz game in cui indovinare quale aneddoto di viaggio, uno su tre, è falso, inventato di sana pianta.
Prima di iniziare, ringrazio Claudia (il suo blog è vocedelverbopartire) per avermi invitata a partecipare.
Come da prassi, mi tocca spiegare le modalità di “gioco” e nominare altri cinque, fortunatissimi blogger che dovranno, a loro volta, attenersi alle seguenti regole:
- Usare l’immagine del tag originale.
- Nominare le menti del tag (e il rispettivo link).
- Inserire tra i tag dell’articolo #èsuccessodavvero.
- Raccontare le 3 stranezze accadute in viaggio: 2 vere, 1 inventata.
- Inserire alla fine di ogni aneddoto la frase “…è successo davvero?“
- Taggare almeno 5 blog.
- Prima di giocare, tentare di indovinare quale sia il racconto falso di chi vi ha taggato. A questo proposito… suppongo che il fake di Claudia sia la terza disavventura. Confermo e l’accendo.
E ora scopri il falso
Ecco a voi, le mie tre opzioni.
A) Quello strano rumore, al buio, nel parco
Fissata come sono per le fontane danzanti, non potevo non restare incantata dai più modesti zampilli d’acqua davanti al Palazzo della musica di Valencia. Il buio della sera esaltava il diffondersi dei colori dei giochi d’acqua, il silenzio del parco tutt’attorno, isolava le sonorità della fontana.
Che pace. Pensate, però, se poco prima non mi fossi fermata per sistemarmi i cerottini ai piedi devastati da tanto camminare, se avessi scelto casualmente un altro percorso, se la fontana fosse stata spenta. “Ma se io, se lei, se io, se noi…” Scusate, mi suona in testa Biagio Antonacci.
Scrivevo, cosa avrei potuto evitare se una serie di coincidenze avessero fatto in modo che io fossi stata, oppure no, in un determinato posto, a una determinata ora!
Orbene, in quella serena beatitudine in cui i miei piedi non poterono trovare scusa migliore per riposarsi dalle fatiche del giorno, d’un tratto sentì un tonfo. Si, era un po’ come quel rumore di sonaglini da bambini che il corpo di un piccione produsse anni addietro per le vie di Urbino, cadendo già cadavere dall’alto di una vattela a pesca finestra. I sonaglini quella sera, erano “sonaglioni”, un po’ da tenori, se volete.
“Sbum”. E guardandoci attorno (io e mio marito) notammo la sagoma esanime di un uomo, steso ai piedi di un alto, altissimo muretto. Forse un barbone che dormiva… però che strano quel rumore, venuto proprio da quella direzione. E che strano quell’uomo che in men che non si dica, si mise a correre verso di lui.
E dunque, quella sagoma era quella di uno sbandato, caduto (accidentalmente o volontariamente) dall’alto di quel muretto. Mio marito corse pure lui a fare il croce rossino mentre io restai immobile con le mani sul volto. Sembravo il tipo ritratto nell’urlo di Munch. “Non venire, non venire!” gridava lui, affinché non vedessi il sangue del poveraccio. In quel caso l’ambulanza, giunta sul luogo del misfatto in men che non si dica, sarebbe servita pure a me.
Sarà successo davvero o sarà falso?

B) Giù le mani, caXXo
Non vedevo l’ora di raccontare questa breve vicenda. Parliamoci chiaro, nelle metropolitane del mondo s’incontrano parecchi tipi strani. E alla faccia se Berlino è una città sicura, mò vi devo dire che cosa è accaduto al marito della sottoscritta.
Quando entro nella carrozza di una metropolitana (si chiamano carrozze?), il mio primo pensiero è cercare un posto a sedere così da riprendere le forze per tornare a camminare (e in viaggio io cammino davvero tanto). Quel giorno, nella metropolitana berlinese, mi stupì che ci fossero tre-quattro posti a sedere liberi e che frontalmente se ne stava una coppia di fidanzati con l’aria di chi avesse visto un fantasma.
Solo dopo essermi seduta, capì. Di tutti i posti sui quali sedersi, proprio là dovevo andare a capitare. Un tipo ubriaco e fuori di testa cominciò un monologo. Ora, pur non sapendo una sola parola di tedesco, si capiva bene che questo lamentava il fatto che la gente gli stesse lontana perché… e lo sapeva pure lui perché (e caXXo ti lamenti allora!).
“Andiamo via” dico a mio marito. Ma lui si ostina di restare là ed essere il più indifferenti possibile. La tipa seduta di fronte ci guarda come se stesse pensando “in che guaio vi siete cacciati”. Il cretino fuori di testa dà una pacca sulla spalla a mio marito. Vi giuro, credevo che gli avesse mollato un ceffone, che stesse per iniziare una rissa, che stesse per sopraggiungere il peggio, che il giorno dopo ai TG avrebbero parlato della disavventura di due turisti italiani in visita a Berlino. Per farla breve, mio marito lo fulmina con gli occhi. Gli dice con l’aria seria che manco io l’ho mai visto così, di smetterla, di non permettersi più. Oh, si vede che deve aver fatto paura perché quel deficiente ha cominciato a scusarsi. Scusa un corno, pensai.
Che ne pensate, è successo davvero? E’ vero o falso?

C) Chi ti trovi a cena
Nel mio recente viaggio in Thailandia, ho fatto incetta di sapori tipici. Tuttavia non nascondo che più di un paio di volte, sono tornata alle origini gustando l’amatissima pizza nei ristorantini gestiti da italiani. Nelle tre sere trascorse a Chiang Mai, divenni praticamente abbonata ad uno di questi locali con titolare un gentilissimo signore venuto dal Nord Italia con tanto di bellissima e simpaticissima moglie thailandese.
Tra un morso e l’altro, all’udir parole italiane, provenienti dal tavolo di fianco, non potei far a meno di girarmi. Sgranai gli occhi come nemmeno la notte in cui trovai il gigantesco bagarozzo nel letto, e pensai che, si, quello seduto di fianco era proprio Claudio Bisio con famiglia al seguito. Ovviamente non ho resistito allo scatto fotografico di gruppo che, tuttavia, giammai vedrete, viste le condizioni pietose in cui versavo quella sera (non sono mica una fashion blogger)
Dite che è falso o è successo davvero?

E ora i cinque fortunati
Orbene, prima di congedarmi da codesta challenge, elenco, di seguito, i fortunati cinque blogger. A tutti gli altri consiglio vivamente di partecipare numerosi nel dare la risposta giusta (A B o C?). In palio ci sono 3 viaggi in Puglia, presso un lussuoso trullo (non è vero ma volendo si può fare). Svelerò la risposta giusta (quella falsa) a tempo debito.
Prossima fermata di Stefania
Viaggiando verso food di Paola e Giansimone
In viaggio col mio bimbo di un bel terzetto
Rivoglio la Barbie di Erica e Fabio
Emotions on the road di Sara
_________________________________________________
#èSuccessoDavvero? Which one is fake?
Here, finally a challenge for bloggers, as rightly have defined this tag M&P, bloggers for A Tourist Abroad.
In this quiz game you have to guess which travel anecdote is false.
Before we begin, I’d like to thank Claudia (her blog is vocedelverbopartire) for inviting me to participate.
As usual, I have to explain the rules of the game and appoint other five, lucky bloggers who will observe, in turn, the following rules:
- Use the image of the original tag.
- Appoint the minds of the tag (and their link).
- Use the tag #èsuccessodavvero.
- Write about 3 oddities happened on the journey: 2 real, 1 invented.
- Insert, at the end of each story, the phrase “… is it really happened?”
- Appoint other 5 bloggers.
- Before playing, try to guess the false narrative of the blogger who appointed you.
Well, I think the fake of Claudia is the third misadventure.
Now here’s to you, my three options.
A) That strange noise in the dark of the park
I’ve always liked the dancing fountains. So, once I was overwhelmed by the modest jets of water in front of the Palace of the Music, in Valencia. The darkness of the night extolled the spread of the colors of the water games, the silence all around, isolated the sounds of the fountain.
If you had spent less time to apply the patches on my foot, if I’d chosen a different path, if the fountain was turned off…
In that bliss, all of a sudden I felt a thud.
Looking around, we (me and my husband) noticed a man, lying at the foot of a tall wall. Maybe an homeless man was sleeping … but how strange that noise from that direction. And how strange the man who began to run toward him.
Well, our man fell from the wall (accidentally or deliberately).
My husband tried to help him while I remained motionless with the hands on my face as the man painted by Munch. “Don’t come, don’t come!” he cried to me, for not to see the blood of that poor. In that case I would’ve needed the ambulance.
Is it really happened?
B) Hands off!
I couldn’t wait to tell this brief story.
Let’s face it, in the subways of the world, we can met strange people.
Now I’m writing how Berlin is a safe city!
When I walk in the carriage of the subway (are they called carriages?), my first thought is to seek a seat. That day, in the Berlin subway, I was surprised that there were three or four free seats and an engaged couple with the air of who had seen a ghost.
Only after sitting, I realized. A drunk man began a monologue. Now, despite not knowing a German word, we understood well: he lamented the fact that people were far from him because … he knew why (so, why do you complain, then!).
“Let’s go away” I told to my husband. But he was determined to stay there and be as indifferent as possible. The girl sitting in front, seemed to think “you’re in trouble” .
Then the crazy gave a pat on the back of my husband. I swear, I thought he had given a slap,that it was going to start a fight, that it was going to come the worst, that the day after the TG would have talked about the misadventure of two Italian tourists in Berlin. In short, my husband glared at his eyes and told him, with a serious air, to never afford.. Maybe the idiot had got scared because he began to apologize.
What do you think, is it really happened?
C) Next to you at dinner
During my recent trip to Thailand, I tasted the typical food. However, sometimes, I needed our pizza. So, for three nights, when I was in Chiang Mai, I had dinner in an Italian restaurant.
While we were eating, hearing Italian words from the next table, I turned around. My eyes widened as the night when we found the giant cockroach in bed, and I thought, yes, that man sitting next to me, was Claudio Bisio with his family. Of course I couldn’t resist; I wanted the photo all together but you’ll never see it, given the pitiful state in which I was that night (I’m not a fashion blogger)
You say that is it really happened?
And now the five lucky bloggers.
All others, tell me “which is the right answer (A B or C)? You can win 3 trips in Apulia, in a luxury trullo (it’s not true but if you want, we can do). I’ll reveal the right answer in due course.
Prossima fermata by Stefania
Viaggiando verso food by Paola & Giansimone
In viaggio col mio bimbo by a wonderful family
Rivoglio la Barbie by Erica & Fabio
Emotions on the road by Sara
Benvenuta anche a te in questo tag davvero divertente 😉
Direi che la prima è troppo tragica per non essere vera, mentre la seconda mi ha fatto molto ridere per cui spero sia vera! Mi lancio sulla terza e dico che è quella la storia inventata.
Ho indovinato???
Ciao Silvia, grazie per l’accoglienza. In segreto sai prima di tutti la verità sulle tre vicende. Ti immagino mentre te la ridevi leggendo il secondo fattaccio.
😉 CiaU!
Secondo me la bufala è la 1. Però non ho capito il motivo per cui la gente stesse lontana al tizio della due.
E la pizza in thailandia…buona?!? Insomma sono confusa, molto confusa!!! Illuminami!
Che cara Cristina! Ti voglio far dormire serena stanotte. Vengo a spifferarti tutto nell’orecchio! Schhhhh! Tu non dir nulla a nessuno. Comunque si, la pizza in Thailandia era buona, la classica italiana.
Ferma! Non muovere un muscolo! Allora, io direi la terza. Primo perché non ci credo che hai mangiato la pizza in Thailandia (l’hai mangiata???). Secondo perché la foto con Bisio l’avresti pubblicata anche con le ciabatte a piumino rosa…giusto?
C’ho preso???? Dimmi di si ho bisogno do certezze…e di un trullo 😉
Nominarti è stato un piacere….dirti che la terza è verissima, invece, mi provoca un dolore profondo (soprattutto al piede e alla spalla)!!!
Un abbraccio,
Claudia B.
Come non è vero che ho mangiato la pizza!!! E come posso rinunciare alla pizza? Specialmente se la pizzeria è gestita da un italiano. Purtroppo non sempre metto sul web foto mie, nemmeno se sono di fianco a un personaggio famoso (credimi, ne avrei da mostrarne più di una). Con questo però, non sto dicendo che la terza è vera. O forse no. Vuoi che te lo sussurri anche a te all’orecchio? Vabbò, però tu non lo svelare subito. Pena (se te lo dico subito), l’annullamento del premio (il trullo) se caso mai avessi indovinato.
Il piacere è stato il mio, di essere stata nei tuoi pensieri.
Ti abbraccio forte!
TU QUOQUE BRUTE FILI MI…hai incontrato Bisio e non mi hai detto niente?! *_*
Quello che racconti nel secondo episodio è uno dei miei incubi peggiori quando andiamo all’estero. Ho sempre paura di questi tipi loschi e peggio, di eventuali reazioni/azioni. Spero che sia questo l’episodio falso!
Dimmi, lui dal vivo è ugualmente così simpatico? Si perchè non ci penso neanche lontanamente che fosse l’episodio fake, solo per il fatto che la pizza è internazionalissima…soprattutto quella fatta da pizzaioli italiani expat! 🙂
Oddì, che ridere Daniela. Ti ho confusa, vero?
In effetti, si potrebbe fare un post su tutte le celebrità incontrate in viaggio.
Sulla verità, debbo dirti che purtroppo il fake è … tadaaaan… proprio lui, Bisio, anche se anni fa l’ho incontrato davvero a Londra, per strada. Non avendo avuto il coraggio di fermarlo, non saprei dirti se è davvero simpatico (voglio credere di si, dai). E comunque, il tipo nella metro (il tuo incubo che si materializza nella mia vita), l’ho superato. Spero che non capiti mai più.