“Patti chiari e amicizia lunga”. Lo avete sentito Mr Barack Obama proferir codeste parole in occasione della sua ultima, ufficiale cena presidenziale con l’Italia, vero?
Quale migliore occasione per scrivere di noi italiani, abitanti di quello stivale che vediamo su planisferi e mappamondi!
Or dunque, “patti chiari e amicizia lunga” è un famoso proverbio sulla quale, per l’italiano, si fonda il senso dell’amicizia. Come a dire che se si viene meno alla fiducia dimostrata, si tradisce l’amicizia stessa. Rispettosi degli antichi detti popolari, l’italiano tende a regolare il proprio modo d’essere e di fare attorno a tali proverbi. E ovviamente, più si è scaramantici, più il rispetto per tali detti è rigido.
Mi sono chiesta come mai come ultima cena presidenziale, il carismatico Obama, abbia scelto di ospitare proprio l’Italia, uno Stato dai confini nemmeno troppo estesi. Al di là delle ragioni politiche, strategiche e che dir si voglia, l’Italia ha di che andare orgogliosa.
“Made in Italy”. Iniziamo da qui.
La moda che si fa il giro del mondo e conquista i più. Armani, Versace… e senza andare troppo in là, pure i paesini hanno da essere orgogliosi: quando un’idea creativa nasce in un piccolo laboratorio di paese e approda a New York, per esempio.

La cucina anzi no, la pizza per prima. Colui che un giorno la creò, poteva mai immaginare quale viaggio avrebbe fatto fare alla sua opera culinaria? Il senso del nostro patriottismo passa anche per la passione per il food: pasta, mozzarella, spaghetti… cibi che non si traducono nemmeno. Identità pura e indiscutibile.

L’architettura. In principio furono Bramante, Bernini, Buonarroti. Ora è Renzo Piano. E così la buona reputazione italiana fa eco nel mondo. Ben inteso, anche le imprese edili, impiegate nelle grandi opere internazionali, sono italiane. A Bangkok, per esempio, l’espansione dell’imponente ragnatela di strade sopraelevate porta la firma Made in Italy.

Dall’architettura alla pittura/scultura, c’è una sottile linea d’essere data dall’ arte intrisa in ciascuna di esse. Leonardo da Vinci, con la sua Gioconda, ha una indiscutibile fama mondiale. Il misterioso sorriso di Monna Lisa si è ormai prestato a far da soggetto fotografico ai visitatori del Louvre parigino, come pure alle più svariate interpretazioni in cui sguardo e capigliatura subiscono vertiginosi cambiamenti.

Non è mica finita! Troverete un angolo di Roma in tutta Europa, ma pure in Medio Oriente. Se non vi basta c’è sempre la città eterna, con il suo imponente Colosseo, senza tempo, senza eguali; fiero, forte, meraviglioso, stupendo. Un po’ meno il degrado della città. I celebri uomini dell’Antico Impero Romano se ne staranno con la mano sulla fronte in attesa di giorni migliori. Intanto noi ricordiamo loro, gli antichi intendo.

La letteratura vanta numerosi candidati al premio Nobel, oltre al compianto Dario Fo. Ma più di tutti vorrei citare colui che viaggiò tra Inferno, Purgatorio e Paradiso guidato dal fidato Virgilio e ispirato dall’amata Beatrice. Quanto ha influito sul concetto di vita eterna per cui noi cristiani immaginiamo i cattivi come anime dannate che bruciano e i buoni come pacifici e sereni uomini fluttuanti tra nuvole mentre, magari, sorseggiano caffè?
E a proposito di caffè. Sebbene non sia propriamente un prodotto made in Italy, sappiate, voi stranieri, che il caffè fa parte delle nostre abitudini quotidiane. Una “tazzurell e cafè” è il risveglio al mattino, il tenersi sveglio e concentrato a metà mattinata, è l’aiuto digestivo dopo pranzo e la pausa del pomeriggio. Una tazzina di caffè è anche lo stare insieme ad amici e conoscenti, la scusa per approfondire una cottarella, un momento di accoglienza, la condivisione di un progetto da costruire… e’ pura magia che quotidianamente si rinnova.

Aggiungete la musica e tutto sarà più colorato. Non ci sono solo vecchie canzoni spesso tradotte e reinterpretate; “Volare” di Mr Domenico Modugno e, per fare la rima, Mr Toto Cutugno. Mai più patriottica fu la sua “Sono un italiano”. Pensate che quando sono andata in Giordania, gli accoglienti cittadini, la sapevano cantare con un perfetto italiano. E io che pensavo fosse famoso solo da noi e in Russia! Non da ultimi, e tanto per passare a tempi più recenti, cito qui artisti del calibro di Laura Pausini, Luciano Pavarotti e … Andrea Bocelli, capace, con la sua voce, di portare il sereno negli animi più inquieti.
L’Italia, insomma, ha “il suo” di cui andar fieri. Ci sono passione, arte, paesaggi mozzafiato, mare, montagne, storia… E poi i sapori, le voci felici dei bambini col grembiulino blu all’uscita da scuola, Papa Francesco affacciato alla finestra del Vaticano che augura “buon pranzo” a tutti, lo sconosciuto che aiuta a spingere l’auto quando è in panne, gli amici al bar, le sagre di paese, le domeniche in famiglia… e quelle porte vetrate, al pian terreno, che si lasciano scrutare dentro, attraverso una velata tenda bianca.
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Italian things
“Patti chiari e amicizia lunga” (“clear agreements and long friendship”).
Did you heard Mr. Barack Obama to mention those words for the last official presidential dinner with Italy?
It’s a perfect opportunity to write about us Italians, inhabitants of the boot that we see on the globes!
Well, “clear agreements and long friendship” is a famous proverb on which, for the Italian, is based the sense of friendship. Therefore, Italian People are respectful of the ancient popular notions and obviously, the more they are superstitious, more respectful they are.
I’ve been thinking why, as last presidential dinner, the charismatic Obama has chosen to host our Italy, a land not too extensive. Beyond the political or strategic reasons, Italy has something to be proud of.
“Made in Italy”. We start there.
Italian fashion goes around the world: Armani, Versace but also a creative idea, born into a small workshop of a little town…
Italian food, pizza at first. I don’t think that its creator, could have imagined the success of his idea. And there are also pasta, mozzarella, spaghetti … food without translation: pure and unquestionable identity.
Architecture Made in Italy. In the beginning there were Bramante, Bernini, Buonarroti. Now there’s Renzo Piano. And so the good Italian reputation goes around the world. Also the construction companies, employed in major international works, are Italian. In Bangkok, for example, the expansion of the road network, bears the signature of Made in Italy.
From architecture to painting/sculpture, it’s a short road. Leonardo da Vinci is very famous. The mysterious smile of his Mona Lisa is the favourite photographic subject of the visitors to the Louvre, in Paris. In various interpretations her eyes and her hair suffer dizzying changes.
This isn’t over. You can find a corner of Rome in all Europe, but also in the Middle East. Rome, the eternal city, with its imposing Colosseum is timeless, proud, strong, wonderful. A little less the actual deterioration of the city. Maybe the Ancient men of Roman Empire, with one hand up to their forehead, are waiting for better times. Meanwhile we remember them, the ancients men of Rome I mean.
The literature boasts numerous candidates for the Nobel Prize, in addition to the late Dario Fo. Most of all, I want to mention Dante; he related Inferno, Purgatory and Paradise led by Virgilio and inspired by his beloved Beatrice. Thanks to him, we can imagine the bad guys as damned souls in flames and good men as peaceful and floating souls among clouds while (probably) are sipping coffee.
And speaking about coffee… Although coffee is not exactly a product made in Italy, it is part of daily habits. A cup of coffee is the start of the day, an help to stay awake, the digestive after lunch, the afternoon break. A cup of coffee is also the happiness to stay together with friends, the excuse to see a loved person. It’s hospitality, the sharing of a project… magic that is renewed every day.
Add music and everything will be more colorful. Old Italian songs translated in the world and famous singers as Mr. Domenico Modugno (Do you know “Volare?”) or Mr. Toto Cutugno and his “Sono un italiano”; when I went to Jordan, people sang the Cotugno’s song! But there’re also Laura Pausini, Luciano Pavarotti and Andrea Bocelli, able, with his voice, to bring calm in the most restless minds.
Italy has a lot of wonderful things, then! There are passion, art, breathtaking scenery, sea, mountains, history, the flavors, the happy voices of children with the blue uniform after school, Francis Pope at the windows of the Vatican, a man who helps another when the car broke down, some friends at the bar, the festivals of country, the family when it’s Sundays … and those glass doors, on the ground floor, who allow themselves to look inside through a veiled white tent.
Hai dimenticato Barbara d’Urso! Scheerzo 😛
L’Italia è sempre l’Italia….peccato invece per l’italiano! Gli ultimi italiani di cui andar fieri sono ormai morti nei secoli scorsi.
Scusa la mia amarezza Tiziana è che stasera ho avuto la brillante idea di partecipare ad un consiglio comunale cittadino 🙁
Ed ora infatti ho bisogno di un alka seltzer….
Però W l’Italia. Sempre.
😉
Ma noooo! Io e te siamo gente italiana di cui andar fieriiiii! E non siamo morte! 😉
Ma che caspiterina è successo al consiglio comunale cittadino? E mò lo voglio sapere!
Bacissimi Daniela!