E’ come se stessi per aprire un album di fotografie da guardare insieme a voi che mi leggete. Le emozioni sono ancora intense e doverle raccontare mi fa immaginare uno di quei film sul Libro della Giungla, in cui la scena iniziale è giust’appunto un libro che si apre mentre il narratore inizia a parlare.

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Elefanti all’Elephant Family Sanctuary, Chiang Mai, Thailandia

Quella che sto per raccontarvi è una delle avventure più belle di tutta la mia vita.

Non si tratta di un progetto intenso in cui sai che il cuore lascerà qua e là pezzi di te. Non si tratta nemmeno di un evento atteso da così tanto tempo da essere considerato un desiderio esaudito.

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Questo elefante sembra sorridere.

Protagonisti di questa giornata siamo io, mio marito, la nostra guida che è una ragazza thailandese talmente bella e simpatica che sembra cugina dei personaggi di Lilo e Stitch, un gruppo di giovincelle californiane e gli elefanti.

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L’incontro con gli elefanti

 

L’esperienza di cui sto per scrivervi inizia di buon ora.

Di prima mattina lasciamo la nostra guesthouse, percorriamo un breve tratto di strada  incrociando un cagnolino tutto bianco che sfreccia fuori dalla casa della famiglia in cui vive. Scodinzola. Pochi minuti ed ecco arrivare il mezzo tutto bianco che ci accoglie per accompagnarci all’ Elephant Family Sanctuary.

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Non so dove stiamo andando di preciso. Nemmeno so cosa mi aspetta se non fosse per la vaga idea che mi viene in mente guardando la brochure.

Lasciate le strade di Chiang Mai il percorso si colora sempre più di verde. Perfino ci sono le risaie, quelle di cui mi ero proprio innamorata quando per la prima volta le vidi a Pechino Express.

Dovessi descrivervi ogni particolare credo finirei domani mattina; potessi rendere l’idea dello stato di emozione, in cielo ci sarebbero i fuochi di artificio.

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Gli elefantini sono alti quanto me. Sembrano bambini in trepida attesa per una caramella. E sono talmente ghiotti che la loro proboscide scivola decisa nella borsetta dove nascondo stecche di bambù a loro destinate. Sono davvero belli.

Gli elefanti più grandi sono più composti, più discreti. Sono maestosi, gentili, profondi.

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Probabilmente un elefante nella Savana sarebbe più felice. Questo non lo so.

L’ amore verso gli elefanti io l’ho percepito prepotente.

In posti come questo ti insegnano a dar loro da mangiare, a lavarli, a capire quali siano le loro esigenze.

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Il fango mi scivola tra le mani. I ragazzi del posto perfino si divertono a stropicciarmela sulla pelle. Tanto vale ricambiare con gioia cotanti gavettoni di acqua e fango.

Le emozioni, il senso di essere un tutt’uno con la natura… è tutto troppo profondo per esser detto a parole. Va vissuto.

E mentre ancora sono incredula a pensare quanto inimmaginabile potesse essere un’esperienza del genere, accoglienza, sorrisi, sapori e natura si materializzano ancora su di un tappeto imbandito di cibo thailandese. E’ il nostro pranzo.

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Il tempo trascorre velocemente, come è naturale che sia quando sei felice. Poso gli occhi su una risaia, scendiamo giù per la cascata.

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Le risaie. In lontananza gli elefanti.
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Presso la cascata Maewang
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Potessi ricambiare la vostra gentilezza, lo farei. Potessi ricambiare la vostra accoglienza, lo farei. Potessi ricambiare i vostri sorrisi, spero di stare per farlo ora, dedicando un intero post al vostro lavoro.

Infinite grazie.

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Tanto per sapere:

L’Elephant Family Sanctuary si trova a 60 kilometri da Chiang Mai. Per raggiungerla con i loro pick-up, ho acquistato un tour presso una delle agenzie presenti in città.

Non è l’unico posto dove poter far visita a questi magnifici animali ma avendolo personalmente testato, non posso far altro che consigliarlo. Ci ritornerei anche adesso.

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The unique experience with the elephants

 What I’m about to say is one of the best adventures of my life.
It’s not an intense life plan, neither an event awaited for so long as to be considered a wish fulfilled.
It’s like I’m opening a photo album. My emotions are still intense.
Telling it, makes me think about a movie of the “Jungle Book”: the book opens and the narrator begins to narrote.

The protagonists of this day are me, my husband, our guide who is a beautiful and nice Thai girl who seems the cousin of characters in Lilo and Stitch, a group of Californian girls and the elephants.
The experience that I’m going to write begins early in the morning.
We go out from the guesthouse, we walk a little piece while a white dog rushes out of the family house where it lives. Wags its tail. 

Only a few minutes, and then the means all white arrives and welcomes us to accompany all us to the “Family Elephant Sanctuary“. 

I don’t know exactly where we are going. I can’t imagine what awaits me but I’ve only a vague idea looking at the brochure. 

Outside of Chiang Mai, the route turns increasingly green.
There are also the rice fields, those that I watched on the TV, in Pechino Express.

 If I had to describe every single detail, I could end tomorrow morning; If I had to describe every single emotion, we’d see the fireworks in heaven. 

Baby elephants are as tall as me. They look like kids anxiously waiting for a candy. And they are so greedy that their proboscis goes towards my purse where I hide bamboo splints. They’re so nice! 

The adult elephants are more compounds, discreet. Are majestic, gentle. 

Maybe an elephant of the Savannah would be happier. I don’t know. I’ve perceived a lot of love for them for sure.  They teach you to feed them, to wash them, to understand what are their needs. 

I’ve my hands full of mud. The local boys just like to put it on my skin. So let me return the favor!

The emotions, the happiness are too intense to be said in words. They should be lived.

While I’m so happy, the hospitality appears also on a carpet full of Thai food. That is our lunch.

Time moves quickly when you’re happy.

I admire a rice field, then the waterfall

I’d like to reciprocate your kindness, your welcome and smiles.

So, with this post, I hope I was able to describe your work with the elephants as best I could.

You should know that…

The Family Elephant Sanctuary is 60 kilometers from Chiang Mai. I bought a tour at one of the agencies of the city.

It’s not the only place where you can see these magnificent animals but I was here and can recommend it. I’d like to go back even now.

11 Replies to “Incontrare gli elefanti in Thailandia: la mia esperienza a Chiang Mai”

  1. Che esperienza meravigliosa Tiziana! Davvero hai percepito amore e rispetto nei loro confronti? Non intendo da parte tua, intendo da parte degli addetti/padroni. Dimmi che non è uno di quegli affari in cui si lucra sugli animali grazie ai turisti. Ti prego rassicurami su questo!
    Mi piacciono le parole che hai usato per definire queste meraviglie a quattrozampe, sono azzeccatamente perfette e calzano alla lettera sulla loro indole.
    Bellissima la foto delle risaie *_* Immagino la sensazione di viverle “live”…ci si chiede: ma sono davvero qui?
    E quelle specie di “spicchi colorati” che si vedono nel piatto rosa in primo piano, cosa sono? 😛 Si, sono curiosa 😉

  2. Le tue domande mi rimbombano in testa da prima che tu me le ponessi.
    Ti dirò che in Thailandia ho visto elefanti che portavano i turisti a zonzo. Non credo che fossero felici di ricevere sulla testa colpi di “ganci”. Li ho visti con i miei occhi.
    Tra le foto di mia sorella ho visto cuccioli di elefante con le catene alle zampe. Cuccioli!
    Nei campi di Chiang Mai le cose cambiano. Per lo meno cambia quello che appare agli occhi dei turisti.
    Prima di tutto loro non hanno bastoni. Piuttosto hanno il cibo. Si assicurano che tu li dia da mangiare nel miglior modo possibile. Perfino li ho visti tagliare i cetrioli per evitare di darglieli interi. Ma se devo essere riassuntiva ti cito la domanda che io ho fatto loro: “gli elefanti sono felici di fare questo?” Per questo intendo passare dal momento del cibo a quello del bagno. Mi è stato risposto che “talvolta non sono proprio contenti ma vedere che gli viene dato del cibo li convince”. Mi sembra una risposta sincera, motivo per cui voglio credere che siano trattati bene. Il guadagno ottenuto con le visite al centro non lo vedo come un lucro, bensì come una fonte di sostentamento per chi ci lavora e per gli elefanti stessi. Dove potrebbero essere altrimenti felicemente liberi ed esenti dai pericoli dell’uomo?
    Detto ciò ti rispondo che quelle belle fettine di frutta colorata erano anguria, mango e frutto del drago. Quest’ultima, tipica tanto quanto il celebre durian, a mio parere era acqua zuccherata. Insapore, insomma. Qualche thailandese ci ha detto che lo trova “delizioso”, a differenza del citato durian (le facce non sono proprio contente).

  3. Tiziana sono letteralmente senza parole. Ma che emozione grandissima hai descritto? Che giornata e che momenti, che dolcezza infinita! Mi esplode il cuore, lo voglio fare anche io…
    Okay, aiutami. Prova a spiegarmi alcuni passaggi. Tu hai prenotato il soggiorno in guest house, giusto? Le hai prenotate su un sito apposito, oppure direttamente presso le strutture?
    Per le escursioni hai fatto tutto tramite agenzie locali?
    Là come ti sei spostata (a parte i taxi disonesti), con i mezzi locali?
    Dai, dammi qualche informazione se ti va 😉
    Bacioni,
    Claudia B.

    1. Certo che mi va. Allora, non ricordo se la guesthouse l’avevo prenotata tramite Booking o TripAdvisor (dove comunque ho visto le recensioni). Tu confronta i prezzi sui vari siti. In ogni caso te la puoi cavare con 10 (dico 10) euro a notte per la stanza. In privato ti scrivo qual è la guesthouse dove sono stata. Arrivata lì, passeggiando, passeggiando lungo il centro storico, mi fermavo a chiedere i prezzi per le escursioni agli elefanti. Presso una guesthouse ho comprato il “tour”, diciamo così, per mezza giornata. Puoi anche scegliere di acquistare un pacchetto per l’intera giornata. Come è usuale in Thailandia, abbiamo trattato per il prezzo. Ci sono una caterba di agenzie locali. Pieno così.Ti consiglio di consultare anche il blog di Elisa, conlavaligiaverde.com, che è stata nell’altro centro di elefanti.
      Per quanto riguarda i mezzi, il centro di Chiang Mai è talmente piccolo che non hai bisogno dei taxi. Dipende da dove alloggi. Certo, dall’aeroporto, ho dovuto far riferimento a una specie di taxi. Il prezzo però, ce lo avevano detto in partenza. Quando dovrai spostarti nelle zone turistiche, io ti consiglio di metterti d’accordo per un prezzo, con gli autisti che guidano una specie di furgoncini rossi. Puoi utilizzarli per il prezzo pattuito indipendentemente dal tempo che li userai. Io invece, su consiglio del ragazzo della guesthouse (riteneva fossero cari), ho preso un taxi collettivo per il Monte Doi Suthep. Era meglio se facevo a modo mio. Mah, tutto sommato, si tratta sempre di cifre abbordabili. Chiedimi tutto quello che ti va!

  4. Tizzi devo disturbarti ancora…scusami , ma ho bisogno di un’informazione.
    Spiegami una cosa su Chiang Mai e Chiang Rai: tu sei arrivata a Chiang Mai e avevi la tua guest house di cui mi hai scritto in privato. Ma l’escursione verso Chiang Rai l’hai fatta partendo da Chiang Mai, oppure a Chiang Rai hai proprio pernottato, partendo da lì per le escursioni?
    Perché io vorrei fermarmi a Chiang Mai e fare tutto da lì. Secondo te è fattibile? Fare un’escursione giornaliera al Tempio Bianco e una al Triangolo d’Oro, partendo da Chiang Mai?
    Oddio ho fatto casino, ma spero di essermi spiegata.
    Grazie in anticipo!
    Claudia B.

  5. Claudia, tranquilla, non mi disturbi affatto. Sono felice di dirti la mia. Secondo me tutto si può fare con i mezzi privati ma posto che tra Chiang Mai e Chiang Rai sono solo tre ore di autobus, non ti conviene sbatterti da un paese all’altro. Se fai come me, e come tanti, che acquisti un tour (in pratica noleggi l’autista di una normale macchina e potresti capitare con altri viaggiatori) l’autista viene a prenderti la mattina dal tuo hotel, a Chiang Mai però. Quindi se dovessi andare con loro, non riesci nè a comprare il tour il giorno prima, nè saprebbe da dove venirti a prendere. A meno che, ripeto, non hai un tuo mezzo. Però… fare avanti e indietro. Non so dirti se da Chiang Mai ci sia la stessa possibilità di acquistare un tour che parta da lì.
    Io ho preso il volo della Thai Airways da Bangkok a Chiang Rai. Dopo due giorni ho preso l’autobus e in tre ore sono arrivata a Chiang Rai. Lo stesso giorno ho acquistato il tour presso un’agenzia. Il giorno dopo il tipo ci ha portato qui e là. La coppia che era con noi era italiana ed è stata un’ottima compagnia per tutto il giorno. Il giorno dopo abbiamo ripreso da Chiang Rai il volo della Thai Airways per Bangkok, dove avevamo l’aereo per rientrare in Italia. Ti dirò di più. Abbiamo lasciato i bagagli in un deposito a pagamento e siamo tornati a Bangkok perchè altrimenti avremmo aspettato molte ore. Per il mare, idem. Riprendi il volo e tranquilla che la Thai è pure la compagnia di bandiera.

  6. Ecco grazie mille Tiziana! Perché noi da Bangkok a Chiang Mai prendiamo l’autobus notturno, e il mio dubbio era proprio: sto ferma qui oppure mi sposto a Chiang Rai? Dato che per il nord ho 5-6 giorni, forse l’ideale è proprio spostarsi in bus a Chiang Rai e fare da lì il resto delle escursioni.
    In pratica le farei usando mezzi locali e agenzie locali, come avete fatto voi, senza noleggio auto.
    Ora provo a vedere se convincono Dani a prendere poi il volo da Chiang Rai a Bangkok. Con Thai sarei più serena anche io. I voli costano di più, ma della compagnia di bandiera mi fido!
    Hai parlato di deposito bagagli a Bangkok???? Ti prego dimmi quale avete usato, che a me servirebbe l’ultimo giorno prima del volo di rientro!
    Ohi grazie mille?
    Cla

    1. Credo che all’aeroporto ci sia solo un ufficio che funge da deposito bagagli. Lo trovi al terminal 2 degli arrivi dell’aeroporto di Bangkok (sul biglietto c’è scritto “arrival terminal 2”) e al giorno costa 100 bath a valigia/zaino. Paghi quando ritiri i tuoi bagagli. Per raggiungere Bangkok dall’aeroporto, c’è proprio la metropolitana che lì in aeroporto ha il suo capolinea.
      Grazie a te! Chiedi pure quando hai bisogno!

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