La chiamano la Città Rosa del Medio Oriente. Petra è un’antico sito avvolto nel mistero, ricavato più di duemila anni fa da montagne dormienti in mezzo al deserto.

Antica terra di nabatei e beduini, vecchio punto di passaggio per il commercio tra Mesopotamia ed Egitto, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nonché una delle sette meraviglie del mondo.

Petra è un percorso di natura mescolata ad arte scavata sulle pareti delle montagne. E’ inconclusa, enorme, meravigliosa, grandiosa. Sembra letteralmente uscita da un magico racconto d’avventura, forse per via delle scene della terza saga di Indiana Jones che furono girate proprio qui.

Il caldo a Petra è tollerabile, il sole picchia in testa. E c’è tanto, tanto da camminare. Solo in pochi arrivano in cima al Monastero.
Il passo sulla sabbia rosata, i cammelli intorno, quelli che ti chiedono insistentemente di proseguire in groppa a un asino… alla fine sarete così stanchi di rispondere “no”, che non avrete affatto la forza per rivolgere alcun monosillabo ad alcun chi.


Il deserto, un albero in mezzo al nulla, quell’unica via di passaggio che si apre nel mezzo del maestoso canyon del Siq. Dopo tanto camminare intravedi il celebre Tesoro come se stessi spiando dall’enorme spioncino di una porta. Le sei dinanzi e ti chiedi se sia vero che tu sia lì, in uno spiazzale che immaginavi più grande, davanti a quella facciata così ben scolpita che fino ad allora avevi solo visto su bellissime fotografie scattate da altri.

Provo a mettere a fuoco le emozioni mentre un piccolo vortice danza tra a me e il Tesoro. Sembra che l’anima di un antico abitante di quel luogo ci stia dando il benvenuto.

Penso a Burckhardt, che confondendosi abilmente tra gli arabi, riuscì a far conoscere la città perduta oltre i confini di questi stessi luoghi. Non foto le sue, ma immagini impresse in schizzi appuntati su carta e segretamente custoditi lungo il suo viaggio.

I miei passi silenziosi si confondono con quelli di donne avvolte in veli e lunghi abiti scuri. Io, invece, ho i pantaloni a metà ginocchio. Sembra che nessuno faccia caso a me. Sono tutti presi a guardarsi attorno con aria meravigliata.


La stanchezza e il sole si fanno sentire. Sembro la peggiore compagna che Indiana Jones possa mai avere. Cerco una roccia all’ombra dove sedermi. Ho mal di testa, come sempre. E il mal di testa fa male anche allo stomaco. Un anziano beduino si siede accanto. Chiede che cosa io abbia. Non ho la forza di rispondere. Devo respirare e far calare la temperatura del corpo. Mio marito parla per me. Lui resta accanto a noi contemplando il silenzio fino a che non mi sento in grado di riprendere il cammino. Alla fine starò meglio. Quando sono in viaggio è quasi sempre così. Forse, quale prossima meta, mi dico, sceglierò uno dei due poli.

Il sole inizia a calare e i colori su Petra assumono una luce diversa. Il rosa si fa oro lucente e la quiete è più intensa.
Gli asini sembrano stanchi. I cammelli appaiono rassegnati. Difficile capire cosa stiano pensando davvero. Producono un verso simile a un fischio e sono talmente simpatici che non posso fare a meno di accarezzargli la fronte.


Sarebbe stato bello restare ancora, vedere l’aspetto del Tesoro al chiarore delle stelle. Ma io devo andare.
Torno indietro lasciandomi tutto alle spalle. Difficile non voltarmi ancora. Forse, un giorno, potrò di nuovo posare gli occhi su Petra. Chissà.

Informazioni utili
- Il biglietto d’ingresso per Petra è di 50 dinari (non proprio economico)
- Vi ricordo che con circa 80 dinari, in aeroporto è possibile acquistare il Jordan Pass. Vi darà accesso a più di 40 attrazioni giordane (tra le quali Petra). Ottimo se prevedete di scoprire in dettaglio la Giordania.
- Per raggiungere Petra da Amman è possibile utilizzare l’autobus della JEET (in partenza da Abdali Station alle 6:30 A.M.)
- Lungo il percorso ci sono toilette e punti ristoro.
- Il sito ufficiale di Petra è www.visitpetra.jo
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Petra: the Rose City
They call it the Rose City of the Middle East
Petra is an ancient site shrouded in mystery, made over two thousand years ago from dormant mountains in the desert.
Ancient land of the Nabateans and Bedouins, old transit point for trade between Mesopotamia and Egypt, declared UNESCO World Heritage Site and one of the seven wonders of the world.
Petra is a natural route rich in history and artfully carved on the mountain walls. It’s unfinished, huge, wonderful, great. Literally it looks like something out of a magical tale of adventure, perhaps because of the scenes of the third saga of Indiana Jones filmed right here.
The heat, in Petra, is tolerable but the sun keeps hitting on your head. And it’s a lot of walking. Only a few get to the top of the Monastery.
The pink sand, camels around, the ones that ask you insistently to continue riding on a donkey … in the end you will be very tired of answering “no”.
The desert, a tree in the middle of nowhere, the majestic canyon of Siq. After walking you glimpse the famous Treasury; it seems to see the wonder through an enormous peephole of a door. You ask if is it true that you’re there, in an open space that you imagined larger, in front of that so well sculpted façad.
I try to stay focused while a small whirlwind dances between me and the Treasury. It seems that the soul of an ancient inhabitant of that place is welcoming us.
I think of Burckhardt, who cleverly disguised as Arab. He was able to get to know the Lost City beyond the borders of those same places. No photos but pinned sketches on paper and secretly guarded on his journey.
My silent steps are conflated with those of women with veils and long dark dresses. I wear shorts but nobody’s looking at me… they are looking around.
The sun, the tiredness … I could be the worst partner of Indiana Jones. I’m looking for a rock in the shade where I can sit. I’ve a headache, as always. An old Bedouin sits next to me. He asks what I have. I’ve not the strength to answer, my husband speaks for me. He stays next to us contemplating the silence until I feel better. Perhaps, as a next destination, I say to myself, I will choose one of the two poles.
At sunset the colors of Petra have a different light: the pink colour becomes golden and the quiet is more intense.
The donkeys seem tired. The camels seem resigned. Who knows what they’re really thinking. They produce a sound similar to a whistle and they are so funny that I can’t help but caress their head.
It would have been nice to stay longer, look at the Treasury in the starlight but I have to go.
I go away leaving everything behind. Hard not to turn around again. Maybe, another time, I will be in Petra, again. Who knows.
Useful information
- The ticket for Petra is 50 dinars (not exactly cheap)
- At the airport you can buy the Jordan Pass (80 dinars). It will give you access to over 40 attractions in Jordan (including Petra).
- From Amman you can go to Petra by the bus of JEET (Abdali Station at 6:30 A.M.)
- Along the way there are toilets and dining options.
- The official site of Petra is www.visitpetra.jo
Bellissimo il gesto del beduino che si è preoccupato per te! E bellissime anche le tue foto Tiziana! Che spettacolo! *_*
Un po’ meno bello il mal di testa invece. Che palle però, non poteva venirti in albergo?!
Ho visto il video del tornado Forza-1 hahahh ma allora è ventilata quella zona? Quante domande ^_^ Te ne faccio un’altra e poi basta: ho visto tante bancarelle con i souvenir, che ti sei portata come ricordo? (a parte la benevolenza dei local?)
Mi dispiace davvero che tu sia stata male 🙁 spero che tu possa ritornare a Petra un giorno e magari visitarla di sera! 😉
Un bacio e buona domenica!
Ciao Daniela! Ti rispondo con ordine. Quel beduino è stato carinissimo. Grazie per aver apprezzato le foto, diciamo pure che Petra è altamente fotogenica. Passiamo alla faccenda “mal di testa”. Ci sono anche delle volte che mi è venuto di notte (lo scorso anno). Ci ho fatto anche il fumettino (ti basta andare al post “l’estate addosso”). Credevo addirittura fosse stato meglio andare in ospedale se non fosse stato per tachipirina e aria fresca. Il tornado… il video non rende l’idea ma era una magia stile i fuocherelli de “Le Cronache di Narnia” che danzano fino a far addormentare la bambina. Una brezza leggera, in tratti come lo spazio con il Tesoro, c’è.
Tasto souvenir…. quella bottiglietta di sabbia colorata col cammello realizzato dal beduino con una specie di stecchino. E oh, siamo tornati a casa con la bottiglietta rotta e la sabbia non aveva completato il processo di solidificazione (così diceva il tipo, che si sarebbe solidificato). Pazienza, nella monnizza. Della Giordania mi restano una spilletta e un giornale sulla Giordania gentilmente regalatimi da due diversi giordani.
Mi auguro di tornare, prima o poi, in Giordania. Me ne sono innamorata. Amman? Vorrei viverci per almeno una settimana (ma non da turista, piuttosto come una studentessa universitaria) e respirarla a pieni polmoni.
Buona domenica, buona giornata e buona serata, indipendentemente dal giorno e l’ora in cui tu stia leggendo la mia risposta. 😉
Il mio compagno è stato diverse volte ad Amman per lavoro: è rimasto incantato dalla Giordania ma per il momento non mi ha ancora portata con lui! Comunque a Petra non è mai andato per questioni di tempo: ci vuole molto da Amman con gli autobus di cui hai scritto?
Mi piacerebbe davvero vedere questa meraviglia un giorno, ma il caldo mi spaventa non poco: a 30 gradi con il sole inizio a sudare fin nei capelli, il sudore mi cola negli occhi e mi viene un mal di testa insopportabile, come è successo a te. Forse potrei farcela di notte magari 😉
Peccato per la bottiglia di sabbia!
Da Amman a Petra (e viceversa) sono circa 3 ore di autobus. A un prezzo di circa 90 dinari (molto più costoso rispetto alla prima opzione) alcuni hotel prevedono il noleggio di un auto (con autista) fino a Petra.
Il caldo della Giordania è pari a quello della mia Puglia, nulla di spaventoso rispetto al caldo-umido di Bangkok, tanto per fare un altro paragone. Si, c’è Petra by night ma ci sono anche asini, cammelli e carrozze che io ho cocciutamente voluto evitare.
Si, peccato per la bottiglia! 🙁 Prima o poi ci provo a farne una io, tanto il tipo mi ha fatto vedere come faceva. Sono sicura che verrà fuori un capolavoro (si, si… patate fritte).
Ciauuu! 🙂
Ma daiii! Stavo scrivendo ora un post sul mio itinerario in Giordania (ormai parecchi anni fa)! Mi hai fatto rivivere alcune sensazioni di allora!!! Un caldo allucinante, io sono salita al monastero in pieno agosto (pazza).
Un bacione Tizzi!
🙂 Ti sei portata dietro un ombrellino spero! Non sei pazza, hai solo una forza di resistenza invidiabile! Scrivi, scrivi che poi vengo a leggere la tua experience!
Tanti bacionissimi a te Cri!