
Si può raccontare l’Italia attraverso le parole, la descrizione di sensazioni, di bellezze da immortalare in scatti fotografici, attraverso le abitudini che si ripetono nella quotidianità. Si può raccontate l’Italia attraverso i sapori, racchiusi nei piatti tipici, dagli antipasti al dolce.
Scendendo nei dettagli, come da pagina a lei dedicata, racconto la cucina della mia Puglia.
Oggi scelgo di raccontarvi la focaccia pugliese, visto e considerato che tra non molti minuti mi accingo a prepararne una.

Dovete sapere che c’è focaccia e focaccia. C’è quella ripiena e la classica ricoperta di pomodori. C’è poi la focaccia propriamente pugliese e quella barese. Per quest’ultima occorrerebbe un post a parte perché, credetemi, eccetto quella miracolosa volta in cui mi sono avvicinata alla sua essenza fatta di giusta croccantezza, ahimè, non sono mai più riuscita a realizzarla. Quando avrò finalmente rubato il segreto a qualcuno, shhh, svelo tutto!
Volendo scrivere della focaccia pugliese, più semplice nonostante le varianti, posso senz’altro ammettere quanto sia sempre stupita dal fatto che mezzo, ma pure un chilo intero di farina, sappia trasformarsi nei più disparati prodotti gastronomici. Eppure sempre farina è!
Se riuscissi a esaltare la bontà di questa prelibatezza, potrei dirvi che è più buona di un panino. Morbida, croccante, il meglio che ci possa essere nei momenti in cui senti “spizzicare” la fame. E ha un profumo appena sfornato…
Dai, provo a farne una bella ruota da portare nella classica gita fuori porta.
Tanto per cominciare, la focaccia made in Puglia, va fatta con le patate. Un po’ per pigrizia, un po’ per mancanza di tempo, spesso la preparo senza.

Le patate (due o tre) vanno pelate e lessate in un pentolino con acqua. Quando saranno pronte, vanno messe in una terrina e schiacciate con una forchetta. Mia madre usa il passino. Insomma, quello che serve per passare i pomodori quando deve fare la salsa. Non va di fretta lei!

Così, mentre in un pentolino sul fuoco lascio “intiepidire” l’acqua in cui far sciogliere mezzo cubetto di lievito di birra, in un’altra terrina inizio a impastare farina (250 gr) e farina di semola di grano duro (250 gr), insieme ad acqua, un cucchiaio di sale, le patate e il lievito disciolto. Quando il panetto è bello e fatto, lo lascio riposare, ricoperto da una pellicola (o da un canovaccio) per almeno due ore e mezza. Dopo di che stendo l’impasto su una teglia da forno unta con olio di oliva. Lascio crescere ancora (almeno un’ora, dai) e farcisco tutto con origano, pomodorini e, volendo, olive. Inforno a 200 ° fino a cottura avvenuta e finalmente la focaccia è pronta per essere gustata.
Io ne ho già fatto fuori un bel trancio. L’altra è pronta per andare in spiaggia.

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The Apulian focaccia
You can tell Italy through the words, the description of sensations, locations to capture in photographs, through the daily routine. You can tell Italy through the flavors, enclosed in the typical food, from appetizers to desserts.
Going into specifics, now I’ll tell you about focaccia, a tipical food of my Apulia.
Today I choose to tell about it, considering that with some time I am going to prepare one.
You should know that there’s focaccia and focaccia. There’s that classic stuffed and there’s focaccia with tomatoes. Then there is the Apulian focaccia and Bari’s focaccia.
The latter deserves a separate post because, believe me, just once I was closer to the right crispiness. When I find the secret, shhh, I’ll reveal everything!
The classic, Apulian focaccia is easy to prepare, despite its variations. I’m always amazed because with flour we can prepare so many different food products. And yet it’s only ever flour!
If I could bring out the goodness of focaccia, I could tell you it’s very good, soft, crunchy, the best when you are hungry. When it’s freshly baked, it has a good scent!
Then, now I try to prepare a focaccia for a day trip.
Well, to begin with, the original focaccia made in Apulia, must be prepared with potatoes. Becouse of laziness or lack of time, I often prepare it without them.
Potatoes (two or three) are peeled and boiled in a saucepan with water. When they are ready, you have to mash them, in a bowl, with a fork.
So, while in a pan you melt an half a cube of yeast in tepid water, in another bowl you can start to knead flour (250 gr) and durum wheat semolina (250 gr) , together with water, a tablespoon of salt, potatoes and the dissolved yeast. Then the dough is left to stand for at least two and a half hours.
After you can make the dough on a baking sheet greased with olive oil and wait at least an hour.
You baste everything with oregano, tomatoes and, if you want, olives. Put it in a 350 oven for 40 minutes, and finally your focaccia is ready to be enjoyed.
I’ve already eaten a nice slice. The other is ready for going to the beach.
Oddio… entrare nel tuo blog e trasalire vedendo queste immagini 😛
Da noi qualche supermercato la spaccia di contrabbando ma credo che assaggiare questa meraviglia, nella sua madre terra, sia un’esperienza sensoriale senza pari!
Sai che per certi versi la considero più golosa della pizza? Soprattutto quando fatta in casa!
Ciao, un bacio!
La pizza ha il suo. E’ il pranzo, la cena, Napoli, l’Italia, la mozzarella che fila. La focaccia è sempre. E’ il pane saporito e profumato che si mangia indistintamente mattina o pomeriggio, pranzo o cena. Sono certa che ne riesci a farne una buona anche tu! Per quella barese… quella si, va mangiata proprio a Bari. Tu vieni e io ti ci porto. Qualcosa che non ti dimenticherai mai più. Tanti baci anche a te, Daniela.
Ma belle le tue parole, sono un’ode all’acqua+farina!! 😀
E mi è scappata una bella e sonora risata! Acqua e farina… come caspito è che vengon fuori tante cose diverse?
La Focaccia Barese!!!! Ma che bontà…non puoi capire cosa hai scatenato….ho una voglia pazzesca di focaccia…ma quella del Sud!!! Ora ho solo i ricordi di grosse scorpacciate. Guarda che sto venendo giù da te a mangiarla, che mordere lo schermo del pc non è proprio la stessa cosa.
Buona scorpacciata!
Melina
Vieni, vieni! Sei la benvenuta! Dai, v’ho lasciato la ricetta però. Prova a farla così non dovrai addentare il pc! Io pure ho voglia di focaccia ma se potessi spiegarti quella barese, guà. Mmmmm, meglio che mi sto zitta che sembro il cane di Pavlov!