Il bianco dei centri storici, il blu intenso del mare, la terra marrone e il verde scuro degli ulivi, sono le costanti di una meravigliosa regione chiamata Puglia. Non c’è che da scegliere quale colore si vuole attraversare.

Se scegliete il verde…

Dalla Selva di Fasano e dai punti panoramici di Ostuni, vi accorgerete quanto questi territori siano dipinti del verde degli ulivi.

Ulivi a Fasano
Ulivi di Puglia

Sin da bambina il mio sguardo si è sempre lasciato stupire da quelle strade di campagne fatte di verdura, pomodori, terreni arati, contadini onesti, amanti della terra, e ulivi, per l’appunto.

Io non potrei mai immaginare la mia Puglia senza ulivi, quel paesaggio che spesso ha lo sfondo del blu del mare e che come nessun’altro panorama sa commuovermi per quella troppa bellezza che non so quanto, a parole, riuscirei a trasmettere.

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Tra Fasano e Ostuni, come ho già accennato, si innalzano gli ulivi, tra i più belli che si possano vedere. Ogni ulivo è unico e per capire cosa intendo c’è stato bisogno di cercare gli esemplari più antichi, veri e propri monumenti non concepiti dall’uomo, ma dalla natura.

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In quel di Montalbano di Fasano, là dove un dolmen si lascia fare compagnia da questi ulivi, c’è Masseria Giummetta, che su questa valle di giganti, per generazioni, ha riposto una profonda dedizione.

Ben inteso, vi basterà attraversare le più varie strade di campagna per ammirare ogni singolo ulivo, ma  qui, i suoi proprietari vi aiuteranno a capire la bellezza di ogni aspetto che li riguarda.

La signora Angela, che qui lavora insieme a suo fratello, ha la stessa gentilezza che riserva per i suoi campi. Non si può non leggerle negli occhi con quanta passione  lavora, nonostante i sacrifici. Ecco, una passione è vera e il lavoro è ben fatto, solo se si è lavorato molto.

La "Valle dei Giganti" a Massaria Giummetta (Montalbano)
La “Valle dei Giganti” a Massaria Giummetta (Montalbano)

La chiamano la valle dei giganti, e non c’è di che contrariare. Pensate che gli ulivi della Masseria Giummetta, oltre alla targhetta della Regione Puglia, che li ha censiti uno per uno, hanno anche il marchio dell’Unione Europea.

Questi ulivi “millenari”, infatti, sono stati scelti per far parte del progetto CENT.OLI.MED, il cui scopo è stato  l’ identificazione degli olivi secolari, con conseguente contributo alla loro valorizzazione, conservazione e tutela.

Come si fa con gli antichi reperti, i ricercatori hanno stabilito l’età di questi giganti, attraverso l’uso del carbonio c14.

E qui a pensare… i monumenti storici, costruiti dalla pazienza umana, sono, per lo più, ben apprezzati e protetti. Non credo che ci sia molta differenza se l’artista si chiama “natura”… solo che a valorizzarla e a crederci non siamo in tanti.

L'etichetta della Regione Puglia, sugli ulivi secolari.
L’etichetta della Regione Puglia, sugli ulivi secolari.
L'etichetta dell'Unione Europea su uno degli ulivi secolari di Masseria Giummetta, coinvolti nel progetto Cent.Oli.Med
L’etichetta dell’Unione Europea su uno degli ulivi secolari di Masseria Giummetta, coinvolti nel progetto Cent.Oli.Med

L’ulivo è quasi una figura epica. E’ forte, è imponente, è meraviglioso. Ed è testardo.

Se ne infischia se c’è roccia ai suoi piedi… continua a crescere e continua a dar vita.

I suoi polloni lo fanno sembrare una madre che mette alla luce un figlio da tenere stretto a sé per sempre. E quei tronchi, storti e scolpiti ognuno a modo suo, senza che se ne possa comprendere la ragione, danno loro l’impressione di essere sempre protesi verso qualcosa.

Gli ulivi sulla roccia... meravigliosa ostinazione di "voler vivere"
Gli ulivi sulla roccia… meravigliosa ostinazione di “voler vivere”

Un ulivo secolare ha vita addirittura da millenni… cosa abbia visto nel corso del tempo non potrei nemmeno immaginarlo.

Di certo, nei secoli, si sono alternati coloro che se ne saranno presi cura e il chè, tesse un incantevole filo storico. In cambio quegli ulivi offrono i loro frutti.

Di olio di oliva non ce n’è una sola qualità e a dirla tutta, l’olio degli ulivi secolari ha un ulteriore pregio che va solo assaporato.

Per la verità, la cultura dell’olio di qualità, non dilaga molto, se non nelle famiglie fortemente legate ai sapori genuini della terra. Se voleste assaggiare un buon olio, per esempio, potreste andare a casa di una famiglia pugliese.

Così come si può apprezzare o meno una bottiglia di vino, qualunque sia il suo prezzo, l’olio di oliva deve avere la sua qualità, che, per un pugliese, significa un certo colore, un certo profumo, un certo sapore e una certa “composizione”. Alla Masseria Giummetta, per esempio, vige la regola del prodotto biologico che vanta, tra l’altro, il riconoscimento di qualità DOP.

Un imponente ulivo secolare della Masseria Giummetta
Un imponente ulivo secolare della Masseria Giummetta

Bene, se in qualche modo ho stuzzicato in voi la voglia di ammirare gli ulivi secolari (vi assicuro che avrete voglia di abbracciarli e farvi abbracciare) non vi resta che immergervi nel colore verde scuro della zona tra Fasano e Ostuni (solo una tra le tante in Puglia).

E se non vi basterà la sola vista dei sacri alberi di Puglia, potreste sempre cercare la signora Angela (che non smetterò mai di ringraziare)… ha una risposta per tutto.

Come la natura ha scolpito ogni singolo ulivo.
Come la natura ha scolpito ogni singolo ulivo.
Un ulivo, un monumento come tutti gli altri, a Savelletri (Fasano)
Un ulivo, un monumento come tutti gli altri, a Savelletri (Fasano)

Un pensiero sull’allarme xylella che sta danneggiando gli ulivi

 

Il mio viaggio tra gli ulivi è nato dalla preoccupazione per l’allarme xylella. Vorrei esprimere mille pensieri, nati dalla riflessione, dal mio chiedere e leggere qua e là, oltre che dalle interviste ascoltate nei tg regionali.

Nel corso degli anni, non credo che un solo uomo non si sia ammalato una sola volta. Così, nel corso dei secoli, non credo che un ulivo non si sia mai ammalato una sola volta.

Quando il fisico è provato da una malattia, ci si cura. “Le buone pratiche” sono essenziali per la salute dell’ulivo. Già, ma spesso capita che la gente non possa curare sé stessa, figuriamoci i propri alberi.

Così si assiste alla moria prima delle palme e ora anche degli ulivi. Ma, questi ulivi, non sono, spesso, di proprietà della Regione Puglia e i contadini, i suoi custodi? Non è, quella pugliese, una economia, fondata sull’agricoltura e sulla produzione dell’olio? E perché parlare di Expo, con conseguente vanto del Made in Italy, se si compromette una importante area del settore agro-alimentare italiano?

Rifletto da ignorante e in quante tale mi chiedo a chi gioverebbe la proposta di usare pesticidi o  di tagliare anche alberi sani, giustificando il tutto come misura necessaria contro la diffusione del fastidioso batterio.

Che ne sarebbe delle zone eventualmente desertificate dall’eradicazione degli ulivi? E poi, non c’era la legge che vieta l’eradicazione dell’ulivo?  Rifletto…

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The guardians of the olive trees in Puglia

 

The white of the historic centers, the deep blue of the sea, the brown earth  and the dark green of the olive trees, are the constants of a wonderful region called Apulia. You only have to choose which color you want to cross.

If you choose the green

From Selva di Fasano and  Ostuni, you’ll realize how much, these territories are paintings of green olive trees. Since I was  a child, my eyes have often wondered about those country roads made of vegetables, tomatoes, plowed lands,honest  peasants, lovers of the earth, and olive trees.

Here, I cannot imagine my Apulia without its olive trees, that landscape so incredible in front of the background with blue sea, so beautiful that I don’t know how could I speak about it, only with simple words.

Between Fasano and Ostuni, as I mentioned, you can see the olive trees, among the most beautiful. Each olive tree is unique and to understand what I mean there was need to look for the oldest examples, real monuments not conceived by man, but by nature.

In Montalbano, near Fasano, where there is a dolmen in the company of these olive trees, there is Masseria Giummetta, that  for generations, has placed a deep dedication to this valley of giants.

Of course, you can go through the most diverse country roads to admire every single olive tree, but here, its owners will help you understand the beauty of every aspect that concerns them.

Mrs Angela, who works here with her brother, has the same kindness that she has for her fields. You can read, in her eyes, with how much passion she works, despite the sacrifices.

Then, it’s a real passion and the work is well done, if you worked a lot. They call it the valley of the giants, and there is nothing to displease.

The olive trees of the Masseria Giummetta, in addition to the nameplate of the Apulia Region, which has counted them one by one, have also the nameplate of  the European Union.

These “millennial” olive trees, in fact, have been chosen to be part of the project CENT.OLI.MED, whose purpose was the identification of ancient olive trees, resulting contribution to their  conservation and protection.

As you do with the ancient artifacts, the researchers determined the age of these giants, through the use of carbon C14. Here the artist of these historical monuments is called “nature”.

Olive tree is almost an epic figure. It’s strong, impressive, wonderful. And it’s stubborn.

Doesn’t care if there is rock at its feet … continues to grow and continues to create. Its suckers make it seem like a mother who gives birth to a son to keep him tight forever. With those trunks, twisted and sculpted, that we cannot understand the reason, seems like that it’s always looking for something.

The ancient olive trees have life for thousands of years … I can’t even imagine what they’ve seen over time. Certainly, over the centuries, have alternated those who’ve looked after their.

This weaves an enchanting historical thread and in return, those olive trees offer their fruit.

There are at least three kinds of olive oil; that of secolar olive trees has an additional quality that goes only tasted. Indeed, the culture of quality of oil, is not very rampant, except in families strongly linked to the flavors of the earth..

If you want to taste a good oil, for example, you can come to our home, inhabitants of Puglia.  

So like you can appreciate or not a bottle of wine, whatever its price, the olive oil must have its quality, which, for a family of Puglia, means a certain color, a certain smell, a taste and a certain “composition”.

In Masseria Giummetta, for example, there is the rule of the biological product that boasts, among other things, the recognition of  PDO quality.

Well, if somehow I teased you in the desire to see the olive trees (I assure you that you’ll want to hug them) you just have to dive into the dark green of the area of Fasano and Ostuni (only one of many in Puglia).

And if the view of the Puglia’s sacred trees  is not enough, you could always try to go to Mrs. Angela ( that I’ll never stop to thank) … she has an answer for everything.

A thought about Xylella fastidiosa

My journey through the olive trees was born out of concern for the alarm Xylella.

I would like to express a lot of thoughts, born of reflection, reading here and there, or listening interviews in the local news. Over the years, I don’t think that a man was not bad once.

Thus, over the centuries, I don’t think that an olive tree is never sick once.

When the body is tested by illness, we are used to curing. “Good practices” are essential to the health of the olive trees.

Yeah, but it often happens that people can’t take care of themselfs, let alone their own trees. So, we are witnessing the death of the palms, first, and olive trees now. But, don’t these olive trees are often owned by the Region of Puglia and not by peasants, who are its guardians? Is not the Apulian economy based on agriculture and oil production? And why talk about Expo, resulting in pride of Made in Italy, if it jeopardizes an important area of the agro-food Italian?

I’m an ignorant about this, but I reflect and I wonder who and how many would benefit from the proposed to use pesticides or cut even healthy trees, justifying everything as a necessary measure against the spread of the troublesom bacterium. 

What about  of the desertified areas, eradicating the olive trees? And then, I wonder  what happened to the law prohibiting the eradication of the secolar olive trees? I reflect …

4 Replies to “I custodi degli ulivi di Puglia”

    1. Grazie a te per averlo letto e apprezzato. Gli ulivi sono un po’ ovunque, in Puglia, ma ci sono zone come quella tra Fasano e Ostuni dove c’è un’esplosione del verde e gli esemplari più anziani sono tantissimi! Io, ancora, continuo ad ammirarli!

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