Matera, Patrimonio Mondiale dell’Umanità e Capitale Europea della Cultura 2019, non smette mai di stupire.

Pensavo di ritrovarla lì, silenziosa come una meravigliosa cartolina da non dimenticare. E invece mi ha sorpreso come non mai, lasciando che fossero i miei pensieri a restare in silenzio, perché ero troppo presa dal sentirmi in una scatolina che non lasciava entrare null’altro se non il qui e ora.

Ecco perché sono sempre più convinta che i luoghi non vadano visti ma vissuti.

Matera, la città dei Sassi
Matera, la città dei Sassi

Scorcio su Matera
Scorcio su Matera

Pensate a Matera su una linea del tempo in cui dapprima era un agglomerato di grotte preistoriche, una medioevale presenza di Chiese Rupestri poi, un animo ribelle nel periodo reso buio dal nazismo, un insieme di case fatiscenti abitate, in condizioni difficili, fino agli anni 50, per assumere, ai giorni nostri, la capacità di valorizzare la propria storia, dandosi l’impressione di poter rimanere intatta.

Pensate a quanto fascino venga sprigionato da questo pezzo di mondo, l’ideale per essere lo sfondo di storie che devono poter restare impresse nei capolavori cinematografici, passando da “Cristo si è fermato a Eboli”, il “Vangelo secondo Matteo”, o “The Passion”, solo per citarne qualcuno.

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Immaginate la mia sorpresa nel ritrovarmi davanti ai set del film Ben Hur, girato a Matera, dal regista  Timur Bekmambetov.

Le scenografie del Kolossal "Ben Hur" a Matera
Le scenografie del Kolossal “Ben Hur” a Matera

Per curiosare sul “dietro le quinte” non ho esitato a chiedere informazioni ne tanto meno a intrufolarmi là dove il nastro rosso e bianco, che segnala il divieto di accesso, era completamente caduto.

Beccata! Così devo miseramente fare retro marcia giustificandomi del fatto che il nastro, praticamente, era come se non ci fosse!

Comprensivo il ragazzo che mi segnala la porta della casa di Ben Hur. Curiosa la confusione iniziale dei turisti che solo dopo un po’ si rendevano conto che colonne, porte e palme erano decisamente finte!

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Ho scoperto materani messi a disagio da quel trambusto che li ha costretti a non avere la libertà di lavorare nelle zone interessate dalle riprese; materani che, sono sicura, sorvoleranno su cotanto fastidio non appena la consapevolezza di essere il set di un kolossal si farà più forte.

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Matera è attraversata da un percorso di fili della corrente, materiale per le riprese cinematografiche, oggetti, foglie che segnano i luoghi interessati dalla pellicola. E così quel dedalo di viuzze sali e scendi, in armonia con la natura che la circonda, si è fatto ancora più interessante!

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Sotto un sole di primo marzo che sembra aver inaugurato la primavera, mi avvio verso il Belvedere, sulla tratta Taranto-Laterza, che ho trovato blindato perché in fase di allestimento per altre riprese del film.

Non ci resta che percorrere un po’ di strada a piedi per continuare a curiosare.

Dapprima mi balza agli occhi la location adibita per le scene del “carcere”, poi, continuando, una delle tre croci che dominano la Murgia con tanto di vista sui Sassi di Matera.

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Davvero, qui, in quegli istanti, ti rendi conto di quanti posti di lavoro abbia dispensato questo film e quanto clamore, a livello mondiale, illuminerà, ancora una volta, questa città lucana.

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Un altro sguardo su quel “belvedere” e ci si incammina, passo dopo passo, sulla strada per l’auto.

Un meraviglioso bruco, che sembra più un animaletto che un insetto, è l’intervallo di una giornata che mi regala altre sorprese.

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Non credo ai miei occhi ma mi ritrovo nei momenti di preparazione di un giro in mongolfiera.

Le mongolfiere dell'Associazione Murgiamadre (food.culture.territory), di Matera
Le mongolfiere dell’Associazione Murgiamadre (food.culture.territory), di Matera

Il primo pensiero che mi passa per la mente è che se anche mi pagassero per salirci, la paura non mi permetterebbe di accettare. Poi la ragione tace e mi si riempie il cuore.

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Mi sembra di vedere, tra gli altri, un volto conosciuto. In effetti si tratta di una nota giornalista della Rai, con un palese entusiasmo per il giro che si appresta a fare.

Carmen Lasorella in partenza per il giro in mongolfiera, sulla Murgia di Matera
Carmen Lasorella in partenza per il giro in mongolfiera, sulla Murgia di Matera

Inizio a scattare foto a più non posso, felice perché una cosa così la devo assolutamente raccontare.

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Cerco informazioni, ho bisogno di capire. Alla fine capisco.

Capisco che fare un giro in mongolfiera vuol dire lasciarsi portare dal vento, in cerca di nuove prospettive, senza per questo dar fastidio alla natura. Qualcosa che m’ispira una immagine del “Giro del mondo in 80 giorni”, impressa tra le pagine di un libro della mia infanzia.

Capisco quanto sia spontaneo il coinvolgimento che solo nell’allestimento (pensate il resto) ha riunito una piccola folla di presenti. Tutti felici di contribuire all’estensione di quella stoffa colorata, talmente grande che, gonfia a metà, mi sembrava di poterci infilare la mia casa.

Talmente bello che non posso non immaginare la suggestione dell’evento internazionale del Matera Balloon Festival che, nato dall’idea dell’Associazione “Murgiamadre (food.culture.territory)”, nel mese di ottobre, regala a Matera, un motivo in più per essere meta di viaggio. Talmente unico che quei colori, che leggeri volavano in cielo, non hanno fatto altro che motivarmi ad aggiungere, nella lista dei desideri, un giro in mongolfiera, qui, a Matera.

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The magic of Matera, between films set and hot air balloons

Matera never ceases to amaze. I thought to find it there, silent as a wonderful postcard to remember.

But I was surprised so much, that my thoughts remained silent, because I was so taken with it, that I was feeling in a box with space only for the here and now. That’s why I’m convinced  that places should not be seen but  lived.

It ‘s nice to discover glimpses, enjoy typical food, talk to the people who live there and to partecipate in events that give more beauty to a place.

Think how strong it is the emotion of being in a town proud to be a World Heritage Site and the European Capital of Culture in 2019.

Think about Matera on a time line in which at first was an agglomeration of prehistoric caves, a medieval presence of Rock Churches then, a rebellious spirit in the dark period of the Nazism, a collection of ramshackle houses inhabited, in difficult conditions, until the 50s, to have, today, the ability to value its history, giving himself the impression of being able to remain intact.

Think about how charm is given off by this piece of the world, the ideal to be the background of stories that need to remain etched in cinematic masterpieces, from “Christ Stopped at Eboli”, “Il Vangelo secondo Matteo”, to “The Passion”, just to name a few. Imagine my surprise to find myself in front of the set of the movie Ben Hur, shot in Matera, by director Timur Bekmambetov.

To snoop “behind the scenes” I didn’t hesitate to ask for information or even to go to sneak where the red and white ribbon, which indicates the prohibition of access, was completely dropped on the floor.

 I’ve been discovered! So I had to go back, while I explained that the tape, practically, it was as if there was not! The boy was understanding and showed me  the door of the house of Ben Hur.

It was funny the initial confusion of the tourists who realized, only after a little time, that columns, doors and palm trees were definitely fake!

 I discovered some people of Matera, who were nervous because they work in the areas closed for the film; people that, I’m sure, will be more happy when they can see their town in Ben Hur.

Matera was crossed by a path of electrical wires, material for film shoots, objects, leaves that mark the places affected by the film. And so the maze of alleys, in harmony with the nature that surrounds it, it is made even more interesting!

Under a sun of March 1st, that seemed to have ushered the spring, I went to the Belvedere, on the way to Taranto Laterza. It was closed to the cars because of the construction of set for more filming. We just had to take a little walk to continue to see. 

At first, I could see the location used for the scenes of the “prison”, then, continuing, there was one of the three crosses that dominated the Murgia and the view of the Sassi of Matera.

Really, here, in those moments, you realize how many jobs are possible for this film. Just another look at the city of the Sassi and we walked, step by step, on the way to the car.

A wonderful caterpillar, which looked more like a pet than an insect, was the interval of a day that gave me other surprises. I couldn’t believe my eyes, but I found myself during the preparation of a hot air balloon ride.

My first thought was that I’m afraid and so I’ll never be in a hot air ballon.

Then the reason was silent and I filled the heart. It seemed to see, among others, a familiar face. In fact there was a well-known journalist of RAI, who was excited for her hot air balloon ride.

I started taking pictures like crazy, happy because I  have to write about this event. I was looking for information, I needed to understand.

I understand that a balloon ride means floating in the wind, looking for new prospects, having respect for nature.

It reminds me of a image of “Around the World in 80 Days”, imprinted in the pages of a book of my childhood.

The people were happy to contribute to the extension of the colored cloth, so large, when it was swollen in half, that I thinked we could put in the Balloon, even my house. 

It was so beautiful that I cannot imagine the beauty of international event of The Matera Balloon Festival, in October, that is promoted by the cultural Association “Murgiamadre (food.culture.territory)”.

It  gives one more reason for visiting this city.

It’s so unique that thanks to those colors, in the sky,  I add, in the wish list, a balloon ride, here, in Matera.

2 Replies to “La magia di Matera, tra set cinematografici e mongolfiere”

  1. Uh che fico! Ecco a Matera ci vorrei proprio andare; purtroppo l’Italia tendo a lasciarla sempre un po’ da parte e questo è un grave errore (sono stata a Firenze la prima volta appena l’anno scorso!!). Quest’anno vedrò finalmente Pompei per la prima volta, chissà che l’anno prossimo sia quello di Matera! 🙂

    1. Speriamo che la trovi ancora in piedi Pompei (battutaccia ma s’ha di vero)! Credo che siamo un po’ tutti così, si tende a trascurare ciò che ci è più vicino. Matera è proprio una cartolina… quale occasione migliore se non andarci in occasione del Festival delle mongolfiere (che affascinano anche te?).

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